In Italia, la “Digital Tax“, conosciuta in passato anche come “Web Tax“, entrerà in vigore a partire dal prossimo mese di gennaio 2020. L’annuncio è stato dato direttamente dal Ministro dell’economia Roberto Gualtieri durante il suo viaggio in Lussemburgo in occasione dell’appuntamento dell’Ecofin. La “Digital Tax” sarà parte integrante della nuova manovra economica del Governo italiano ed è sostanzialmente una tassa che andrà a colpire i grandi giganti del Web come Google e Facebook, che realizzano grandi profitti ma che, contestualmente, versano solamente una quota minima al fisco dei Paesi in cui sono presenti con le loro attività.
La decisione Italiana in qualche modo va ad anticipare l’Europa che da tempo sta discutendo di un provvedimento simile ma senza trovare un accordo. Proprio per questo, il Ministro Gualtieri ha sottolineano che il Governo non vuole solo una “Digital Tax” italiana in quanto auspica che sia collocata dentro una misura definita sul piano internazionale. Di una tassazione per colpire i gigante del Web se ne parla, infatti, da moltissimo tempo. Per quanto riguarda proprio l’Italia, già il Governo Renzi nel 2017 aveva proposto una tassazione similare. Tuttavia, questa tassazione divenne successivamente oggetto di discussione e di trattativa a livello comunitario e quindi fu messa nel cassetto.
Da allora non se ne è però fatto più nulla, soprattutto a causa di un certo immobilismo europeo. L’Italia, quindi, prova a dare uno scossone a questa discussione con l’approvazione di una “Digital Tax” nazionale, seguendo l’esempio di quanto già fatto da altri Paesi europei come la Francia. Questa tassazione, già prevista ma mai resa esecutiva, prevede un’imposta su tutte le transazioni digitali per le aziende del Web che superano i 750 milioni di euro di ricavi e che effettuano almeno 3000 transazioni all’anno.
La “Digital Tax” dovrebbe portare allo Stato italiano 190 milioni di euro. Cifra che dovrebbe salire a oltre mezzo miliardo quando entrerà a regime.