Rispondo con una domanda: perché dover scegliere? È possibile utilizzarle entrambe, montando in cascata i due decoder, e aggiungo l’ovvia considerazione che possono coesistere anche con la tecnologia tradizionale.
Quindi perché non farne incetta, almeno fino al 2012, anno in cui dovrebbe andare in pensione il vecchio analogico?
Dopo quella data, però, dovremo necessariamente rinunciare all’analogico, e se vorremo scegliere sarà importante avere ben chiare le differenze tra i vari sistemi.
La prima, evidente, differenza è che per ricevere il segnale satellitare è necessaria la parabola, mentre per il digitale terrestre in genere basta il vecchio impianto.
In entrambi i casi è comunque necessario dotarsi di un decoder, che può essere acquistato o ricevuto in comodato d’uso.
La trasmissione via satellite garantisce una superiore resistenza alle interferenze elettromagnetiche e una copertura capillare; inoltre, ad oggi fornisce una banda circa 4 volte più ampia, e quindi una maggiore risoluzione.
Il segnale digitale terrestre ancora non copre tutto il territorio nazionale, e quindi chi si trova in una zona non servita è costretto ad utilizzare la parabola. I servizi interattivi (pay per view, video on demand, giochi, ecc…) sono disponibili su entrambe le piattaforme, purché si possegga un decoder che ne consenta la fruibilità.
I set-top box terrestri in grado di accedere ai servizi interattivi sono quelli di tipo MHP, mentre gli altri si chiamano zapper. Alcune televisioni di ultima generazione hanno il sintonizzatore digitale terrestre integrato, ma di tipo “zapper”: quindi attenzione, perchè non consentono ancora di accedere ai servizi interattivi!
Altre tecnologie stanno emergendo, e si stanno ritagliando il loro posto nel mercato: digitale via cavo e televisione mobile. Insomma sembra proprio partita una lotta per il titolo di “piattaforma televisiva del futuro”. Chi lo vincerà?