Parte oggi il nuovo servizio di video on demand di Amazon. Si chiama Amazon Video On Demand e offre 40.000 titoli tra film e show televisivi da tutti i principali studi (tranne Disney) acquistabili o noleggiabili direttamente dal televisore. La novità è che i film saranno visibili immediatamente dopo aver immesso l’ordine.
Eppure Amazon già ha un negozio online di file video, sia di cinema che televisivi, si chiama Unbox ed è disponibile da tutti i computer (collegati ad internet dagli Stati Uniti) e sulla piattaforma TiVo (il più noto decoder/DVR statunitense). La sensazione è però quella per cui Unbox non vada troppo bene in quanto le molte limitazioni del servizio non lo avrebbero fatto decollare. Non esistono cifre precise (Amazon non ne rilascia nemmeno per il suo Mp3 Store) ma il sentore è che la strada imboccata non sia quella giusta.
Amazon VOD non vuole ripetere il medesimo errore e cambia alcune coordinate. Anzitutto i tempi di attesa: i video acquistati sono visibili immediatamente in streaming come succede con la pay-tv via cavo o satellite. Al momento nemmeno Apple con il suo iTunes Store offre una simile comodità (mentre tutti i rivali più piccoli e arrembanti come Netflix si). Inoltre non esiste lo storing locale, la libreria è remota e quindi accessibile da più luoghi e device.
Con toni esaltati Billa Carr, vice presidente Digital Media di Amazon, ha dichiarato al New York Times:«Per la prima volta la soluzione è semplicissima. Il nostro obiettivo è creare un’esperienza immersiva in cui la gente viene catturata dalla semplicità di vedere un film da Amazon VOD con un solo click». Eppure ci sono molti aspetti dell’offerta che non sono eccessivamente semplici.
Innanzitutto la disponibilità: il servizio è pronto per i televisori Sony Bravia ma necessita di un add on da 300 dollari, non esattamente una bazzecola calcolando che il decoder per ricevere i film di Netflix (Roku) costa esattamente un terzo. Certo la cifra è destinata ad abbassarsi nel tempo, ma al momento l’ostacolo rimane. E poi c’è il problema relativo alla dimensione del mercato abbracciato: dalla compagnia promettono accordi con altre compagnie di hardware ma al momento non ce ne sono e bisogna possedere necessariamente un televisore Bravia (ma nemmeno tutti i possessori di un Bravia hanno accesso automatico al servizio, che ad oggi è disponibile ad un numero limitato di tester).