La Silicon Valley sta vivendo un momento che per certi versi sembra ispirato alla letteratura e all’immaginario steampunk: Uber progetta un taxi a decollo verticale e Larry Page risponde con il suo mezzo volante. Per avere un quadro più completo vi si aggiungano i razzi riciclati di SpaceX e l’ultima idea di Sergey Brin: il co-fondatore di Google, attuale presidente della parent company Alphabet, sta progettando un dirigibile.
A parlare dell’iniziativa sono quattro persone, rimaste anonime ma ritenute a conoscenza dei fatti, sulle pagine di Bloomberg. La fase di costruzione avrebbe già preso il via, con il telaio metallico del velivolo assemblato all’interno dell’Hangar 2 dell’Ames Research Center appartenente alla NASA, situato a pochi chilometri di distanza dal quartier generale californiano del gruppo di Mountain View. Al momento non è chiaro quali siano le intenzioni di Brin: se mantenere il progetto un vezzo personale oppure trasformarlo in una forma di business. Il diretto interessato ha risposto con il più classico dei “no comment” a una richiesta di chiarimenti.
Mi spiace, ma al momento non ho nulla da dire a questo proposito.
A capo del progetto vi sarebbe Alan Weston. Ex direttore di diversi programmi NASA, in passato ha fatto parte del gruppo Dangerous Sports Club specializzato in sport e attività estreme, prima di unirsi all’Air Force per lavorare sulla Strategic Defense Initiative, il sistema di difesa anti-missile degli Stati Uniti. Negli anni ’30 l’hangar in questione ospitava l’USS Macon, un dirigibile realizzato dalla U.S. Navy rimasto in servizio per meno di due anni prima di essere irrimediabilmente danneggiato da una tempesta.
Nel 2014 la divisione Planetary Ventures di Google ha affittato gli spazi più ampi dell’Ames Research Center, ufficialmente per accogliere i jet di clienti e rappresentanti in trasferta di lavoro. Un accordo, quello siglato da bigG con l’agenzia aerospaziale statunitense, dalla durata pari a 60 anni e caratterizzato da un esborso economico complessivo quantificato in 1,61 miliardi di dollari, con altri 200 milioni investiti per le opere di ristrutturazione.