Il futuro di Telecom Italia Media, la divisione del gruppo Telecom dedicata alle televisioni e al controllo del pacchetto frequenze del digitale terrestre, si deciderà prossimamente. Qualche giorno fa è scaduto il termine ultimo per presentare il proprio interesse, e in extremis si è aggiunto anche l’importante Discovery, noto soprattutto per i marchi Discovery Channel e Real Time. Ora è battaglia aperta con gli altri pretendenti, SKY Italia e gruppo l’Espresso tra questi.
Ma c’è una sorpresa che potrebbe arrivare dal medio-oriente: Al-Jazeera, l’emittente televisiva qatariana dedicata principalmente al mondo arabo che vanta un’edizione in lingua inglese, è interessata a dire la sua anche sul mercato italiano e sembra sia entrata a far parte dei pretendenti all’acquisizione di Telecom Italia Media, che rappresenta ovviamente un pacchetto molto appetibile, dato che controlla tutto il palinsesto dei canali La7 e MTV.
Nonostante questo però, la vendita oggi sembra particolarmente difficile a qualsiasi parte interessata. Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom, ha spiegato a margine dell’assemblea dei soci di un mese fa che bisogna decidere principalmente se vendere la totalità dell’azienda o singoli blocchi a vari pretendenti differenti. L’intento, ha aggiunto, è soprattutto quello di valorizzare Telecom Italia Media e permetterà a tutte le società interessate di fare un’offerta e ottenere in ogni modo una fetta della torta.
Queste peraltro vogliono valutare bene quanto spazio è possibile eventualmente sottrarre a due colossi affermati come RAI e Mediaset, che di fatto rappresentano un duopolio della televisione in chiaro nostrana. Inoltre, a non convincere è la situazione economica della divisione: nel 2011, la svalutazione di MTV ha avuto effetti negativi sui conti per intero di Telecom Italia Media, in parte compensati dai buoni risultati ottenuti da La7, per una perdita complessiva di 83 milioni di euro nell’anno solare preso in considerazione.
Tuttavia, per la fine di quest’anno è previsto un aumento del fatturato del 13% rispetto il 2011. Toccherà poi all’eventuale compratore imbastire le giuste strategie per portare l’azienda verso una crescita forte e decisiva.