Quando nei giorni scorsi si dava per ufficiale il divorzio tra Disney e Pixar, reazioni negative si sviluppavano in entrambi gli ambienti. Mentre la Disney veniva accusata di politiche errate e di un divorzio privo di soluzioni alternative, negli ambienti Pixar si adombrava lo spettro di un futuro senza partner di peso e l’incubo di un passo visto come più lungo della gamba. Ma ai vertici tutto era evidentemente chiaro.
Mentre Pixar ha intavolato le trattative con le major dell’animazione per pianificare il futuro dell’azienda, Disney ha posto i primi paletti per il proseguimento dell’attività lontano da Apple: è infatti iniziata, dopo quasi un decennio di collaborazione con la mela di Cupertino, la nuova era di Microsoft nel mondo dell’animazione. L’accordo prevede ad oggi lo sfruttamento da parte della Walt Disney delle strutture Microsoft per la gestione dei diritti digitali.
Nella fattispecie la Disney distribuirà film tramite la rete sfruttando la nuova tecnologia di copy-protection griffata Microsoft. Disney, ad oggi il maggior studio di Hollywood, ha attirato numerose critiche circa la volontà di sfruttare la Rete per distribuire i propri prodotti. L’incubo è la pirateria e la perdita del controllo sui contenuti distribuiti. Nei pressi di Redmond, al proposito, si palesa una certa sicurezza: «”(Disney) non desidera che l’industria del film faccia la stessa fine di quella musicale», parola del responsabile Microsoft Will Poole.