Disney+, la piattaforma streaming della Casa di Topolino, sembra essere partita con il piede giusto. Nel giro di poche ore ha raggiunto i 10 milioni di iscritti e sono tantissime le persone che hanno apprezzato i suoi contenuti.
Tuttavia, il servizio ha avuto qualche problemino al debutto e adesso la società spiega le cause. Prima del lancio, i dirigenti pensavano che non ci sarebbero stati intoppi: Michael Paull, capo di Disney Streaming Services, aveva detto nel mese di agosto che anni di gestione di grandi flussi di utenti (come le premiere e i finali di Game of Thrones) avrebbero preparato il team per un lancio di queste dimensioni, ma così non è stato. Tantissime le persone che non sono state in grado di accedere alla piattaforma il primo giorno: alcune non riuscivano proprio a entrare, per altre lo streaming era quasi impossibile. Qualcuno ha inizialmente pensato che il problema fosse da ricondursi al dispositivo usato per lanciare l’app, tipo Fire TV Stick o le console, ma Kevin Mayer di Disney ha smentito tali voci. Avrebbe infatti affermato che il problema è stato causato “dal modo in cui è stata progettata l’applicazione”.
Disney+ si basa sulla tecnologia BAMTech, la stessa che ha salvato i fan di Game of Thrones dal gestire i problemi di streaming di HBO Go al lancio di HBO Now. BAMTech era inoltre usata per trasmettere i servizi digitali di MLB e si è dimostrata particolarmente affidabile nel corso degli anni. Mayer ha sostenuto che, sebbene BAMTech abbia gestito enormi flussi di utenti in passato, la tecnologia non aveva mai avuto a che fare con il traffico visto nel giorno del lancio di Disney+.