Apple ha dato inizio alla corsa verso risoluzioni e densità dei pixel sempre più elevati con il Retina Display integrato nell’iPhone 4S e nel nuovo iPad. Ci sono però altre tecnologie che non hanno ricevuto la stessa attenzione mediatica, ma che surclassano nettamente le specifiche del prodotto Apple. Una di queste si chiama microdisplay OLED.
Il pannello LCD IPS da 3,5 pollici dell’iPhone 4 ha una risoluzione di 960×640 pixel con un densità di 326 ppi. Il display Retina del nuovo iPad, invece, ha una risoluzione di 2.048×1.536 pixel con una densità di 264 ppi. L’azienda francese MicroOLED ha realizzato un microdisplay OLED-on-silicon da 0,61 pixel formato da 5,4 milioni di punti: ciò equivale a una risoluzione di 1.400×1.044 pixel con l’incredibile densità di 2.916 punti per pollice.
In modo simile ai microdisplay LCOS (liquid-crystal-on-silicon) utilizzati da Sony nelle fotocamere compatte della serie NEX, i display OLED-on-silicon sono prodotti su un backplane in silicio che contiene gli interruttori dei pixel composti da silicio monocristallino. Dato che i subpixel sono troppi piccoli per essere prodotti con uno schema RGB, l’azienda francese ha depositato uno strato continuo di OLED (Organic Light Emitting Diode) bianchi sul backplane e ha aggiunto un filtro a matrice per i colori.
I microdisplay sono utilizzati in ambito professionale, ad esempio nei mirini elettronici dei microscopi e nei dispositivi medicali, come gli occhiali video ad alta definizione usati per le endoscopie HD. Al momento non è pensabile un loro impiego in smartphone o tablet per diversi motivi. Le attuali tecniche produttive non permettono di realizzare pannelli di grandi dimensioni; inoltre, il costo sarebbe proibitivo. Per gestire un numero così elevato di pixel, è comunque necessaria una potenza di calcolo non disponibile in nessuna GPU integrata nei dispositivi mobile attuali.