Premessa: il sottoscritto ha sempre considerato i prodotti Logitech alla stregua di un feticcio. Ognuno ha i suoi vezzi, i suoi gusti, i suoi punti fissi. Per design, per resistenza, per qualità: da anni il marchio è sulla scrivania stampigliato su webcam, tastiera e mouse. Questa premessa non vada però a sminuire il racconto seguente, perchè tutto ciò che segue è realtà. Quel che vado a raccontare è storia di questi giorni, quando un’addetta all’Assistenza Logitech mi ha gentilmente detto:
Distrugga il suo mouse
Ed io l’ho ascoltata.
Protagonista della vicenda è un mouse Logitech MX Revolution, un regalo ricevuto da pochi mesi che ha accompagnato in modo eccellente tutti gli scroll e i click di questi ultimi tempi. Un salto di qualità incredibile rispetto al pur già ottimo MX 700 precedente. E la soddisfazione avuta è stata però direttamente proporzionale alla delusione incappata nel momento in cui la rotellina principale ha smesso di funzionare. Gira, ma non scrolla. Scatta così il contatto con l’assistenza clienti.
Una gentile signora ha risposto in 48 ore a 3 contatti, segnalando volta per volta le prove da fare per tentare di riparare il problema. Accertato il fatto che il tutto doveva per forza giungere da una disfunzione hardware, ecco insorgere il problema principale: l’impossibilità di certificare l’acquisto (il mouse era un regalo) e dunque la logica difficoltà ad accedere alla garanzia.
Ma ecco giungere di conseguenza il consiglio meno atteso da un servizio assistenza:
Ho ben notato che il Suo MX Revolution è un regalo e siccome Lei non possiede più la fattura di acquisto del Suo prodotto, Le propongo un’alternativa per usufruire della garanzia. Le propongo di mandarmi una fotografia mostrando i diversi elementi che compongono il Suo prodotto. Il prodotto dev’essere distrutto. Lei lo deve danneggiare.
Un sussulto. Poi la mail continua:
Accanto ai pezzi Lei dovrà mettere una carta sulla quale sarà indicato il Suo numero di pratica: 080731-002196. […] Dovrà indicare un indirizzo di consegna ed un numero di telefono per la sostituzione del prodotto.
Ecco il motivo della fotografia. E del codice. E di questo post. Una volta distrutto il mouse la buona fede era dimostrata e la sostituzione può avvenire tramite questo canale alternativo.
Distruggere il mouse, va detto, non è stata cosa facile. Quando devi distruggere un feticcio, senti una resistenza interna che non ti spieghi, ma che sarebbe disonesto negare. Così eviti innanzitutto il contatto diretto e provi a vedere “l’effetto che fa” lanciandolo dalla finestra. E così via, in volo, 12 metri circa di caduta libera con atterraggio su pavimentazione autobloccante che già pregusti come disastroso. Sperando possa essere cosa rapida e indolore.
Come nelle peggiori torture, invece, la fine non arriva mai subito. Un rimbalzo, un altro, ed il pezzo rimane integro. Quattro rampe di scale di corsa per verificare l’accaduto e si nota come 12 metri di caduta libera hanno appena scorticato la scocca e liberato una vitina che ora muove libera all’interno del mouse. Occorre purtroppo passare all’insperato piano B: mano al martello. Un sospiro. BAM! Nulla. BAM! Nulla. Di coltello si apre la scocca, poi giù sui circuiti, quindi via i bottoni. Ecco la rotellina, ecco la batteria. Il mouse è finalmente smembrato.
Dati inviati. Assistenza ringraziata. Giunge conferma, il mouse verrà presto inviato. Un “muletto” Logitech aiuterà a passare questi ultimi giorni senza il Revolution. Solo a questo punto mi presento alla responsabile del servizio assistenza e chiedo di poter trattare la vicenda su Webnews, ottenendo l’assenso.
Onore al merito. Quando le cose funzionano e il cliente riceve trattamenti simili, è giusto parlarne e far sapere. Meno nobile è forse segnalare il fatto che la rotellina del mouse distrutto è ora diventata un antistress da far girare a tutta velocità in ricordo del tempo che fu.