Quando si deve comprare un drone, si pensa subito ai prodotti di DJI che continuano a spiccare per qualità. Alternative ce ne sono, ma sono sempre più di nicchia. Le recenti politiche del produttore cinese, infatti, stanno permettendo di “aggredire” con successo tutte le fasce di mercato. La presentazione nella giornata di ieri del DJI Mavic Air è l’ennesima prova della strategia di DJI nel voler occupare ogni possibile nicchia di mercato. Il nuovo drone, infatti, va ad occupare la fascia di mercato dei multirotore sotto i 1000 euro/dollari.
Al di sotto spicca il DJI Spark che può essere acquistato attorno ai 500 euro/dollari [amazon asin=B0723DCXWM] ed è pensato come un prodotto entry level. Sopra il DJI Mavic Air c’è il DJI Mavic Pro, un prodotto quasi professionale acquistabile a poco più di 1000 euro/dollari [amazon asin=B01M0AVO1P]. In cima alla “piramide” dell’offerta consumer del produttore cinese c’è il DJI Phantom 4 Pro che può essere acquistato attorno ai 1500 dollari/euro [amazon asin=B01N655OWS]. DJI, dunque, ha saputo intelligentemente collocare un suo prodotto in ogni fascia di prezzo. Ovviamente le caratteristiche dei droni sono ben distinte tra loro ma anche il piccolo DJI Spark offre interessanti qualità d’utilizzo.
DJI, dunque, con la sua offerta prova ad intercettare tutte le fasce d’utenza, sia chi vuole spendere poco e sia chi ha un buon budget e cerca un prodotto quasi professionale da utilizzare per le riprese.
Una strategia che sta premiando e che ha già fatto vittime illustri. Uno dei motivi per cui GoPro ha deciso di uscire dal mercato dei droni è proprio l’altissima concorrenza del settore. Anche se non direttamente specificato, il maggiore competitor è DJI che sta letteralmente conquistando il mercato dei droni consumer.
Anche Parrot ha cercato di sfondare in questo settore con risultati non propriamente positivi. E per il futuro DJI ha sicuramente in serbo ulteriori sorprese che potrebbero permettergli di aumentare il suo peso nel mercato dei droni.