I droni sono un mercato in forte espansione soprattutto da quando possono essere acquistati anche nei più comuni centro commerciali. Questa facilità nel poter mettere le mani su questi mezzi volanti ha fatto si, però, che siano aumentati esponenzialmente gli incidenti di volo causati da piloti inesperti. Per un corretto volo, i piloti dovrebbero seguire il regolamento dell’ENAC in Italia e di tutti i regolatori che gestiscono le regole del traffico aereo. Questi enti, in particolare, hanno creato delle sorte di “No Fly Zone“, dove i droni hanno il divieto assoluto di volare.
Trattasi di zone come gli aeroporti, istituiti penitenziari, impianti elettrici e molto altro ancora. Per un pilota, però, conoscere esattamente l’ubicazione delle “No Fly Zone” è spesso molto difficile ed ecco che DJI, noto produttore di droni come i famosi Phantom, ha deciso di implementare un nuovo sistema di “geofencing” che permetta al drone stesso di riconoscere le aree dove poter volare e dove dover rimanere a terra. Il sistema, realizzato in collaborazione con Airmap, fornirà ai piloti tutte le mappe comprensive delle “No Fly Zone” sempre costantemente aggiornate. Per impostazione predefinita, i droni non potranno volare all’interno di queste aree, permettendo, così, al pilota, di non incorrere in sanzioni o di poter causare problemi ad altre persone.
Questo sistema potrà, però, essere disattivato provvisoriamente solamente da tutti i piloti certificati che utilizzeranno il loro drone DJI per operazioni autorizzate in queste particolari zone. In questo modo, i piloti certificati potranno decollare e volare per effettuare le loro mansioni.
Questo nuovo sistema di “geofencing” sarà disponibile per il territorio americano ed europeo ed arriverà sotto forma di aggiornamento firmware per i modelli Inspire e Phantom (ultimi prodotti) ed attraverso un update dell’app DJI Go.