Il supporto del protocollo DNS over TLS in Chrome potrebbe causare qualche grattacapo a Google. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la Commissione giudiziaria del Congresso USA e il Dipartimento di Giustizia hanno avviato un’indagine sull’uso della tecnologia da parte del gigante di Mountain View, in quanto sarebbe possibile impedire l’accesso ai dati dei consumatori alle aziende terze.
DNS over TLS è un protocollo che incrementa la sicurezza durante la navigazione Internet attraverso la cifratura delle richieste DNS con il TLS (Trasport Layer Security). Ciò impedisce le intercettazioni e la manipolazione dei DNS mediante attacchi man-in-the-middle. La Commissione ha inviato una lettera a Google per chiedere se intende adottare o promuovere l’adozione del protocollo e se i dati raccolti o elaborati verranno utilizzati a scopi commerciali. Anche il Dipartimento di Giustizia ha ricevuto diversi reclami, probabilmente dai provider statunitensi.
Il loro timore è che Google possa alterare la concorrenza, escludendoli dall’accesso ai dati degli utenti, in quanto non supportano il nuovo standard. Al momento Google non ha nessuna intenzione di attivare il protocollo per tutti. Entro il prossimo mese è previsto l’avvio dei test con l’1% delle installazioni di Chrome.
La preoccupazione deriva dal fatto che Chrome ha un market share del 64% e che Google ha i suoi DNS (i famosi 8.8.8.8. e 8.8.4.4). L’azienda di Mountain View ha sottolineato che non vuole diventare un provider DNS centralizzato. La EFF (Electronic Frontier Foundation) crede che lo standard possa migliorare la privacy su Internet, ma solo se verrà adottato da più provider. Anche Firefox dovrebbe presto adottare il nuovo protocollo. Mozilla ritiene però che si tratti di eccessivo allarmismo perché gli ISP continueranno ad accedere ai dati DNS.