C’è una doppia velocità dei nomi di dominio: quelli fatti di tempi celeri e da una proliferazione di extensions per tutti i gusti e quegli altri, lenti e farraginosi ma ufficiali, approvati dall’ICANN. Il tutto su uno sfondo in cui, messa in discussione, la massima autorità di governo della Rete nella registrazione dei nomi di dominio, cerca di avviare un regime concorrenziale di gestione degli indirizzi web.
Nello stesso giorno, mentre New.net sforna 10 nuovi nomi di dominio alternativi, prende il via la registrazione dei domini .biz, il primo dei sette nomi di dominio approvati lo scorso novembre dall’ICANN che comincia a funzionare a pieno regime.
Registrazione di domini .biz
Verisign, dal 19 giugno accetta le richieste per la registrazione dei nomi di dominio dedicate alle attività commerciali e sarà seguito dal 25 giugno dalla concorrente Register.com. I domini registrati a 5 dollari l’uno, tuttavia saranno operativi a partire dal 1 ottobre, questo lasso di tempo sarà necessario per la società di registrazione per sbrogliare le eventuali contestazioni ed accertare la legittima titolarità dei richiedenti.
Di fronte al prevedibile assalto al dominio, le società concessionarie si erano preparate con un codice di disciplina d’assegnazione che antepone il diritto proprietario alla priorità nella registrazione. Hanno la precedenza nell’assegnazione degli indirizzi web i titolari di marchi, a scapito del principio, sinora prevalente, del “primo arrivato”.
Per i domini ufficiali, quelli approvati dall’ICANN, dopo i .biz, sarà la volta dei .info (in dirittura d’arrivo nell’autunno 2001) , dei .pro per il mondo delle professioni, dei .name riservati ai siti personali, dei .coop per le imprese cooperative e quindi dei . museum dei musei e .aereo per le società aeree.
I domini .biz, la cui gestione è affidata alla NeuLevel, inaugurano l’era della concorrenza nella registrazione degli indirizzi web. Nel settore, sinora ha fatto da padrona Verisign, la società di gestione dei domini .com, .net e .org che ha riassorbito la Network Solutions, il primo gestore di Tlgd operante dagli albori di Internet in un regime di monopolio. L’arrivo nel 1999 di Register.com come registrar alternativo a Verisign-Network Solutions, sinora non ha cambiato molto. Sarà l’arrivo della schiera dei registras dei nuovi Tldg, a partire da quello .biz, il vero banco di prova della politica di concorrenza e pluralismo che l’ICANN da tre anni a questa parte dice di voler seguire con risultati che però sono sembrati poco convincenti.
I dieci domini alternativi
Recalcitrante all’autorità americana di assegnazione dei nomi di dominio, New.net commercializza 10 nuove extensions, tutte immancabilmente scartate dall’ICANN in sede di scelta dei Tlgd; .arts, .chool, .church, .love, .golf, .auction, . agent, .llp, .llc, .scifi.
All’indomani della chiusura netta dell’ICANN ad una pluralità di extensions che non fossero quelle approvate dall’ente stesso, New.net porta a trenta la lista dei nomi di dominio alternativi. La piccola società americana che si è conficcata come una spina nel fianco di un ICANN sempre più nella bufera per le sue lentezze ed il centralismo, è forte dei 44 milioni di utenti che possono raggiungere le url con extensions non ufficiali. La cifra lascia ben sperare per New.net che comincia a godere dell’appoggio di alcuni provider e sviluppatori software che consentono di raggiungere gli indirizzi Internet non ufficiali. Il vero ostacolo tecnologico alla babele dei domini: la non riconoscibilità da parte dei ruter degli indirizzi alternativi.