Domini .it: sincrono è meglio

Non solo la nuova procedura di registrazione sincrona dei domini .it ha facilitato l'approccio degli utenti, ma ha anche favorito l'aumento delle registrazioni ed il sollecito abbandono delle vecchie procedure. La vecchia modalità rimarrà in auge 2 anni
Domini .it: sincrono è meglio
Non solo la nuova procedura di registrazione sincrona dei domini .it ha facilitato l'approccio degli utenti, ma ha anche favorito l'aumento delle registrazioni ed il sollecito abbandono delle vecchie procedure. La vecchia modalità rimarrà in auge 2 anni

La nuova modalità di registrazione in real-time dei nomi a dominio .it è piaciuta non poco agli italiani. I risultati che hanno fatto seguito alla novità dei giorni scorsi, infatti, dimostrano l’apprezzamento per la nuova procedura, per la riduzione dei tempi, per l’abbattimento della burocrazia e, soprattutto, per aver permesso di abbandonare nel dimenticatoio il vecchio fax.

L’effetto sincrono, spiega il comunicato del Registro, mette le ali ai “.it”: «Le nuove regole di registrazione del Registro .it, l’organismo dell’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (Iit-Cnr) che assegna e gestisce i nomi della rete a suffisso .it (le targhe italiane di Internet, tanto popolari nei siti web e negli indirizzi di posta elettronica), hanno da subito innescato un netto incremento nel numero medio di registrazioni giornaliere: dal 28 settembre scorso, giorno in cui è entrato in funzione il nuovo sistema “sincrono”, completamente automatizzato, sono stati attivati quasi 2mila nuovi domini al giorno, contro una media di 1.156 rilevata nel corso del 2009. Grazie al nuovo sistema, gli utenti finali non devono più inviare alcuna documentazione cartacea al Registro .it e i nomi richiesti sono visibili su Internet nel volgere di poche ore: un sostanziale passo in avanti in termini di rapidità ed efficienza del servizio».

Solo il primo giorno sono stati 723 i nuovi domini registrati con la procedura sincrona, mentre 1638 sono andati in archivio secondo la procedura tradizionale (ancora in auge per due anni al fine di evitare problemi nella transizione tra le vecchie e le nuove modalità). Venerdì 2 Ottobre è già avvenuto il sorpasso: 1154 registrazioni sincrone contro 965 asincrone. Il gap è andato aumentando nei giorni successivi, il che prelude ad una rapida adozione del nuovo percorso in tempi estremamente rapidi. Ed i numeri dimostrano come sia stato apprezzato anche un ulteriore valore introdotto dal nuovo corso: «Da rilevare che il nuovo sistema consente agli utenti di attivare domini .it anche il sabato e la domenica (operazione non possibile con le vecchie procedure che richiedono il controllo manuale da parte degli operatori): nel primo fine settimana di attività sono stati registrati complessivamente 753 nuovi nomi a dominio».

kutabeach.it rimarrà agli annali come il primo dominio registrato in Italia con la procedura sincrona: era il 28 Settembre, ore 11.48. Sulla homepage del sito ad oggi compare un “it works!” di Apache che sembra del tutto simbolico per la fortunata circostanza: il fatto che i nuovi “.it” funzionino già a regime è la miglior notizia che il Registro potesse attendersi a pochi giorni dal lancio.

Plaude Domenico Laforenza, direttore dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr e responsabile del Registro: «I primi dati, pur largamente parziali e suscettibili di variazioni nel medio periodo, testimoniano l’interesse degli operatori e degli utenti per le nuove procedure. Grazie al sistema “sincrono”, i tempi effettivi di registrazione dei domini .it sono passati da una media di due, tre giorni a circa tre ore: senza considerare la facilità e l’immediatezza delle procedure. Il nuovo sistema, basato sul protocollo standard Epp, supera il limite delle procedure “asincrone”, che prevedono l’invio via fax al Registro dei principali documenti necessari all’attivazione di un dominio .it. Resta comunque operativa anche la registrazione “asincrona” al fine di consentire a tutti gli operatori del settore di migrare senza strappi verso le nuove procedure».

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