Dopo le molte polemiche accumulate nel tempo potrebbe a sorpresa aprirsi improvvisamente la strada per i domini .sex e .xxx. Nonostante l’ICANN non abbia cambiato idea sul non avallare la pornografia e quindi non consentire la creazione di domini appositi, adesso il cambio di regole ventilato potrebbe rimettere in qualche modo tutto in discussione.
È al vaglio dell’istituto che regola e legifera in campo di domini internet la possibilità di cambiare le estensioni consentendo non più solo le classiche 3 lettere (4 in casi particolari), ma qualsiasi parola fino ad un massimo di 64 caratteri.
A tale decisione sarà legata anche l’altra (non a caso presa in esame nel medesimo momento), cioè quella di allargare il mondo dei domini anche ai caratteri non latini come ad esempio quelli asiatici o cirillici. Tuttavia è la notizia dell’estensione della lunghezza domini a creare il maggiore scalpore per la portata che tale modifica potrebbe avere.
Qualora l’ICANN decidesse per la modifica, gli indirizzi internet potrebbero essere .qualsiasicosa fuorchè marchi registrati (come Microsoft ad esempio). Tuttavia ci sono molte altre obiezioni in merito che necessiterebbero di una regolamentazione come ad esempio cosa fare con i casi di omonimia, come comportarsi con le parole d’uso comune pur se tutelate come brand (Apple ad esempio), eccetera.
Se, come viene fatto notare da più parti, i domini .hotel o .flight, per fare un esempio, sarebbero molto utili e ci sarebbe forse una maggiore chiarezza proprio per quei casi di omonimia che solitamente finiscono in tribunale, da un’altra parte la libertà promessa darebbe vita ai tanto vituperati domini .xxx o similari. C’è infatti accordo generale sul fatto che proprio i domini di tipo sessuale come anche .sex sarebbero i primi e i più presi di mira dai nuovi proponenti.
Update
L’ICANN ha approvato la liberalizzazione dei domini.