Arriva dall’avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea una conclusione che, per quanto non vincolante, potrebbe rappresentare comunque un precedente molto interessante per quanto riguarda la questione dei domini Internet. La vicenda riguarda un’azione legale avviata da una società belga contro una concorrente americana ed è relativo all’utilizzo del dominio .eu.
Tutto risale a quanto fatto dalla società americana Walsh Optical nel 2005, quando l’azienda riuscì ad ottenere la tutela del termine Lensworld, nome con cui vengono identificati occhiali e lenti a contatto che sono il core business del gruppo, come marchio del Benelux, registrando al tempo stesso il dominio “lensworld.eu“.
Nel 2006, quindi circa un anno dopo, è stata la volta della società Pie Optiek, anch’essa attiva nel settore degli occhiali e delle lenti a contatto, che si è dimostrata interessata a registrare il dominio lensworld.eu non riuscendo però nell’impresa in quanto già fatto proprio dalla concorrente americana.
Ne è nato pertanto un contenzioso legale contro la Bureau Gevers, la società di consulenza che si era occupata di far avere il dominio contestato alla Walsh Optical, arrivando quindi alla Corte d’Appello di Bruxelles, che ha a sua volta chiesto chiarimenti alla Corte di Giustizia europea ottenendo una tesi secondo la quale solo le imprese e le organizzazioni che abbiano la sede in uno degli stati dell’UE possono richiedere la registrazione di un dominio .eu, tanto da paventare anche una possibile revoca della concessione del dominio alla società americana, la quale, a quanto pare, non ne avrebbe il diritto non avendo sede nell’Unione Europea.