Donald Trump lancia Truth Social oggi su App Store

Donald Trump torna sui social con la sua piattaforma personale Truth Social.
Donald Trump lancia Truth Social oggi su App Store
Donald Trump torna sui social con la sua piattaforma personale Truth Social.

Donald Trump è pronto per tornare protagonista anche sui social network. O per essere più precisi, su “un social”. Quello suo. Il Tycoon è infatti pronto a lanciare Truth Social, la piattaforma di rete sociale nata dalle ceneri di From the Desk of Donald J su progetto della Trump Media & Technology Group (Tmtg) e della società partner Digital World Acquisition. Secondo quanto riportato dalla Reuters, infatti, l’applicazione del social dovrebbe essere lanciata oggi, lunedì 21 febbraio 2022, sull’App Store americano di Apple, dopo che la versione fino a ora disponibile solo per un gruppo di beta tester avrebbe superato tutte le prove.

Trump e la sua piattaforma Truth Social

All’indomani dalla conferma ufficiale dei ban da Twitter, Facebook e Youtube, Donald Trump era stato chiaro: se le piattaforme social più popolari lo boicottavano, allora lui se ne sarebbe fatta una tutta sua. Un luogo a suo dire libero, dove i suoi sostenitori e tutti coloro che condividevano la sua politica avrebbero potuto dialogare liberamente, essere informati in tempo reale sulle sue posizioni e attività, e perfino comunicare con lui all’interno di appositi spazi settimanali. Così, mentre da un lato decideva di portare in tribunale i dirigenti dei principali social network, urlando ai quattro venti che la libertà di parola era “stata tolta al presidente degli Stati Uniti perché i lunatici della sinistra radicale hanno paura della verità, ma la verità verrà comunque fuori, più grande e più forte che mai”, dall’altro il Tycoon raccoglieva fondi per il suo progetto.

I motivi del ban di Trump dai vari social

Il 6 gennaio scorso, al termine delle elezioni presidenziali americane vinte da Joe Biden, molti elettori repubblicani si erano riversati per le strade a manifestare contro i presunti brogli avvenuti in alcuni seggi, e decine di migliaia di sostenitori di Trump avevano addirittura assaltato Capitol Hill per protesta. Donald Trump, che aveva gridato allo scandalo e parlato per primo di risultati falsati, venne bandito da tutte le principali piattaforme social con l’accusa di aver fomentato le folla con le sue dichiarazioni sul tema. Facebook, in tal senso, era stata l’azienda che aveva preso la decisione più drastica: sospendere gli account ufficiali di Trump su Facebook ed Instagram a tempo indeterminato, riservandosi una nuova valutazione periodica su quella decisione.

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