Ci risiamo: la violenza nei videogiochi. Del tema si è già discusso (giustamente) più volte anche su queste pagine ed evitiamo di proporre nuovamente una riflessione su quanto puntare il dito nei confronti del prodotto videoludico per trovare un capro espiatorio a cui addossare la responsabilità per gravi fatti di cronaca equivalga a nascondersi dietro a una foglia di fico.
Eppure, il rischio che la questione venga affrontata di nuovo in modo superficiale e pressapochista c’è. E non da parte di una testata o di qualche gruppo il cui potenziale raggio d’azione è circoscritto, ma dalla Casa Bianca. Il presidente Donald Trump ha infatti incontrato i vertici della Entertainment Software Association per discuterne. La ESA, per chi non ne fosse a conoscenza, riunisce le realtà statunitensi impegnate nel settore del gaming. Di seguito il filmato mostrato durante l’incontro, condiviso oggi sul canale ufficiale YouTube della White House e intitolato “Violence in Video Games”.
Scene di certo forti (tutte o quasi provenienti da titoli con rating 18+), sebbene completamente decontestualizzate e senza alcun riferimento agli sviluppi narrativi che le ospitano nel corso dell’esperienza videoludica. Vi si ritrovano spezzoni estratti dalla serie Call of Duty, Sniper Elite, Fallout, Wolfenstein e Dead By Dayligh, giusto per citare alcuni titoli. Stando a quanto riportato dal Washington Post, al termine della proiezione sono state queste le parole del tycoon.
È violento, non pensate?
Tralasciamo la decisione di combinare tra loro clip scaricate da YouTube senza prendersi la briga di rimuovere i loghi dei canali che le hanno condivise in origine. Il montaggio include anche la tanto discussa missione “No Russian” di Call of Duty: Modern Warfare 2, una delle più controverse nell’intera storia dei videogame, con il giocatore chiamato a fare strage di civili all’interno di un aeroporto russo.
Alcuni partecipanti all’incontro tra i rappresentanti ESA e lo staff presidenziale hanno riportato una delle frasi pronunciate da Trump, un auspicio che ci auguriamo possa trovare applicazione anche in altri ambiti, ad esempio quello che regola la circolazione delle armi sul territorio americano.
Incoraggiamo l’industria videoludica a prendere in considerazione ciò che può fare per rendere più sana la società.