La donna su Facebook è una fotografia

Una ricerca identifica nella condivisione di foto su Facebook un retaggio culturale che ancora lega troppe donne alla propria immagine più superficiale.
La donna su Facebook è una fotografia
Una ricerca identifica nella condivisione di foto su Facebook un retaggio culturale che ancora lega troppe donne alla propria immagine più superficiale.

La condivisione di immagini su Facebook è una peculiarità soprattutto femminile. L’ossessione per la condivisione di immagini sulla propria vita, però, può dire anche molto di più non tanto sul social network, quanto sul modo in cui il network stesso viene identificato, considerato e sfruttato da parte dell’utenza. E nel giorno dell’8 marzo può dire molto soprattutto sulle donne.

Secondo una ricerca della University of Buffalo (“Contingencies of Self-Worth and Social-Networking-Site Behavior”), infatti, parte dell’utenza femminile condivide le immagini di sé sulla base di un retaggio culturale che la vede esprimersi in modo particolare sulla base delle proprie caratteristiche fisiche. La donna che sfrutta con assiduità la condivisione di immagini sarebbe pertanto “schiava” di una concezione di sé basata sull’apparenza e la conseguenza logica e diretta di questo tipo di approccio è in una considerazione di Facebook come di una grande bacheca su cui promuovere la propria identità.

Lo studio si è esteso su 311 partecipanti, per la metà donne, con una età media di 23.3 anni. Il risultato è tale per cui Facebook è sì un luogo per esprimere sé stessi (altre ricerche hanno già dimostrato come la partecipazione a Facebook è in grado di accrescere l’autostima) e per cercare l’accettazione altrui, ma al tempo stesso il modo in cui si persegue l’obiettivo è diversificato da persona a persona. C’è chi scrive e chi carica immagini, insomma, e la cosa riflette due modi del tutto differenti di rapportarsi con la propria community.

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Commenta Michael A. Stefanone, autore della ricerca: «Sebbene sia uno stereotipo che poteva essere previsto, è deludente il fatto che nel 2011 così tante giovani donne affermino se stesse attraverso l’apparenza fisica, in questo caso caricando foto di sé su Facebook come una forma di pubblicità».

Nel giorno in cui si festeggia la donna e si auspica la parità tra i sessi, la ricerca fotografa il lato oscuro della situazione: l’eredità culturale che la società si porta appresso e le conseguenze che ancora si determinano nel comportamento delle donne stesse nella considerazione di sé, nel proprio rapporto con l’esterno e nel modo di imporre la propria identità sociale.

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