Doom, il leggendario sparatutto in prima persona degli anni ’90, continua a stupire per la sua capacità di adattarsi ai contesti più inaspettati. Questa volta, il celebre gioco è stato portato all’interno di un file PDF, un’idea che dimostra ancora una volta la creatività e l’abilità della comunità di sviluppatori.
Il progetto, denominato DoomPDF, è stato realizzato da un utente di GitHub noto come ading2210. Questo porting sfrutta la capacità dei PDF di supportare il linguaggio Javascript, anche se non tutti i visualizzatori PDF implementano completamente questa funzionalità. Ad esempio, Adobe Acrobat offre il supporto completo al Javascript per PDF, mentre browser come Chromium ne forniscono solo un sottoinsieme per motivi di sicurezza.
Secondo l’autore, il porting è stato una sfida tecnica considerevole. Il codice del gioco è stato compilato in C per funzionare all’interno di un PDF, utilizzando un framebuffer per l’output grafico e gestendo gli input della tastiera. Data la risoluzione originale di Doom (320 x 200 pixel), non è stato possibile rappresentare ogni pixel come un singolo campo di testo. Al contrario, ogni riga dello schermo è stata simulata tramite un campo di testo separato, riempito con caratteri ASCII per riprodurre l’immagine.
Il risultato è un’uscita monocromatica a sei colori, sufficiente per rendere riconoscibili gli elementi di gioco. Tuttavia, le performance non sono ottimali: aggiornare tutti i campi di testo richiede circa 80 millisecondi per frame, un tempo che rende il gioco giocabile ma lontano dall’essere fluido per i puristi del frame rate.
L’ispirazione per DoomPDF deriva da un altro progetto, pdftris, una versione di Tetris implementata in un PDF. Entrambi i progetti dimostrano come i PDF possano essere utilizzati in modo interattivo, andando oltre la loro funzione tradizionale di documenti statici. Tuttavia, questa creatività pone anche interrogativi di sicurezza: i PDF, già noti per la loro complessità, sono stati spesso sfruttati come veicoli per malware.
Questi esperimenti mettono in luce sia il lato affascinante che quello rischioso della tecnologia. Da un lato, evidenziano l’ingegnosità degli sviluppatori; dall’altro, ricordano agli utenti di prestare attenzione quando aprono file PDF, anche se promettono di offrire un’esperienza nostalgica con i videogiochi degli anni ’90.