Al MWC 2015 di Barcellona abbiamo avuto la possibilità di notare parecchi trend: smartphone sempre più grandi, con ottimi display, caratterizzati solo da qualche idea di design originale – schermi curvi, materiali, app e servizi.
In questo marasma un po’ ripetitivo, però, la svedese Doro era decisamente differente dalla massa. L’azienda, infatti, ha presentato una serie di smartphone per colmare il digital divide presente tra anziani e ipovedenti e l’utente medio e generico, che è l’unico obiettivo dell’interesse di “bestioni” tecnologici come quelli proposti da Samsung, LG e il resto.
- Blackphone 2, ecco il terminale a prova di intercettazione – se l’utente rispetta i rigidi protocolli per mantenere sicura la sua crittografia.
Specializzato nella fascia dei senior con prodotti come il Doro Liberto 820 e 820 mini (già ottimi terminali per il target in questione), il brand ha presentato anche Doro Claria 820, un terminale dedicato esclusivamente a non vedenti ed ipovedenti.
Come è fatto
Siccome la tecnologia attuale ha rinunciato alle tastiere e persino ai tasti fisici per le funzioni base, al di là di accensione e volume, Doro ha dovuto spremersi le meningi a livello di design per rendere riconoscibili le lettere. La soluzione è stata trovata: una guaina in silicone con i fori per le dita e dei piccoli rilievi per “navigare” sulla tastiera. A parte questi nuovi tasti, a telefono attivo il touchscreen non serve ad altro e diventa insensibile – di fatto è impossibile rendere inoperabile l’interfaccia attivando qualcosa per errore.
Con questo strano tastierino – vera dimostrazione di ingegno – si possono gestire tutte le funzioni base, come le chiamate e la messaggistica. Qui va fatto notare che i tasti fondamentali dello smartphone sono invece già dei tasti fisici, cosa di per sè piuttosto strana: Home, Menù e Back sono stati inglobati dall’interfaccia grafica di Android già da un po’, e lo smartphone monta KitKat. Gli sviluppatori di Doro, insomma, sono stati davvero impegnati a disfare il lavoro fatto da Google (o forse dovrei dire imposto da Google).
Tutte le funzioni del telefono sono vocali, e spiegano all’utente cosa vuole selezionare. C’è anche un sistema GPS per la navigazione a piedi con informazioni utili agli ipovedenti. A questo è anche aggiunta una funzione “Aiuto” che chiama un numero di emergenza.
Ci sono anche tutte le funzioni più proprie di un cellulare smart, come la navigazione su internet e la musica.
Non solo chiamate: il mondo visto dallo smartphone
Ma il Doro Claria 820 non è solo un telefono, è davvero uno smartphone in senso letterale: può aiutare un ipovedente a interpretare il mondo circostante. Un’intera suite di software è messa a disposizione dell’utente, che può usare la fotocamera del telefono per leggere ad alta voce tutti i testi posti di fronte ad esso.
Doro ci dimostra la funzionalità: il Claria viene usato per leggere la sua stessa targhetta, cosa che fa senza difficoltà, scandendo le parole con chiarezza. Ma non si ferma a questo: il telefono può anche individuare una tonalità di colore, dando la percentuale di successo. “Verde, 99%” dice il cellulare puntato verso un copri-telefono color smeraldo.
Uscita e commercializzazione
Doro sta ancora lavorando alla sua rete di distribuzione, ma sappiamo per certo che il suo prodotto – e anche i nuovi terminali per cittadini senior – saranno presto disponibili, e che sono anche completamente tradotti e localizzati in italiano. Il Doro Claria 820 ha un mercato forzatamente ridotto, e quindi i costi di sviluppo della sua sofisticata suite di assistenza ricadono sull’utente. Non sappiamo ancora per certo quale sarà il prezzo definitivo, ma ci è stato fatto intendere che si dovrebbe aggirare attorni ai 500 euro.