Douglas Merril, dopo aver abbandonato Google, è giunto in EMI, la grande casa discografica che opera in 25 nazioni diverse. Si è subito fatto sentire con una intervista a proposito del file sharing.
Afferma che ci sono dati che dimostrano come l’attività di condivisione file sia in un certo senso positiva per gli artisti coinvolti; ammette che non è sempre così, ma è convinto che questa tecnologia possa essere sfruttata per accrescere la società e per rendere merito agli artisti: denunciare a destra e a manca non porterà a grandi risultati dice Douglas.
Bisogna avere la consapevolezza che questo fiume in piena (leggasi file sharing) è ormai travolgente, ormai inarrestabile, ha radici ben salde ed è entrato nella mentalità della gente.
Queste parole, detta da un nuovo membro di una major, pronte ad accusare provider, utenti e gestori di siti Web, fanno sperare bene. Merril dice che bisogna sperimentare, solo così si potrà capire quale sia la via da intraprendere in questo campo ed intanto nelle sue idee rientrano fatti quali:
- la possibilità di scaricare musica in cambio di assistere a pubblicità;
- quote da pagare ai propri ISP per praticare liberamente il file sharing.
Egli, infine, dice di non scappare da Google, bensì di correre verso una nuova opportunità per cambiare il mondo: staremo a vedere con attenzione…