Dove navigano gli italiani

L'ultima ricerca pubblicata dalla Onetone research stila un profilo del navigatore italiano: i siti che visita, gli interessi che ha, il tempo speso sulle pagine Web.
Dove navigano gli italiani
L'ultima ricerca pubblicata dalla Onetone research stila un profilo del navigatore italiano: i siti che visita, gli interessi che ha, il tempo speso sulle pagine Web.

Cosa fanno gli italiani in rete? Cosa cercano? Cosa visitano? A queste domande cerca di rispondere l’ultimo rapporto della Onetone research, una delle società di audiweb più accreditate in Italia. Onetone
pubblica mensilmente una newsletter riassuntiva delle principali abitudini
del navigatore italiano ricavate da un pannello di circa 5000 navigatori.
L’ultimo rapporto, messo online alcuni giorni fa, presenta e commenta i dati
relativi al mese di marzo 2001.

La rete italiana, è bene anticiparlo, nei primi mesi del 2001 sembra languire.
Un sonno dovuto sia alla scarsa vivacità di nuove proposte (se si eccettua
il boom fatto registrare da www.ricarichegratis.it) sia alla tendenza di
consolidamento dei siti più importanti che, al posto di puntare su una rinnovata
selezione dell’offerta, preferiscono acquisire quella già esistente: fusioni
e partnership fra siti lo dimostrerebbero inequivocabilmente. Per ciò che
riguarda invece l’accesso alla rete, dopo lo stop di febbraio ci sono segnali
rassicuranti che preludono ad una probabile crescita degli accessi nei mesi
tra aprile e giugno (come avvenuto lo scorso anno).

Un dato, magari da verificare più approfonditamente, che la ricerca di Onetone mette in risalto è la sostanziale uguaglianza di navigazione

fra l’utenza residenziale (utenti collegati da casa) e quella di professionisti
(utenti collegati dalla sede di lavoro). Ciò che invece potrebbe sconvolgere
le abitudini è la penetrazione della larga banda. Le connessioni veloci,
va sottolineato, toccheranno però solamente una piccola parte dell’utenza
internet italiana (tuttora ferma alla soglia dei 7 milioni di visitatori),
sia perché indissolubilmente legate al possesso di un Personal Computer (posseduto
da poco più di un 30% delle famiglie italiane) sia perché poco disponibile
in zone non densamente popolate. Per la banda larga mobile (UMTS), che dovrebbe
portare ad un sensibile allargamento dell’utenza, dovremmo aspettare molti
mesi.

La sezione più interessante di questo rapporto è la sommaria
descrizione della tipologia di visita dell’utenza italiana basta sugli interessi
che, se incrociata con i dati dei siti più visitati, può anche fornirci un’identità
più precisa del visitatore. La classifica dei principali interessi, dedotta
dal comportamento di navigazione, pone al primo posto la ricerca e i servizi
Web (p.es. la posta elettronica), seguita dall’informazione e dall’intrattenimento.
Non a caso infatti ai primi posti dei siti visitati troviamo portali e motori
di ricerca. Un’ottima porzione di utenti trova anche nei servizi di comunità
il proprio luogo di visita mentre poco frequentate sembrano essere le chat
e i canali dedicati ai giochi.

Insomma: il nostro paese si sta piano piano adeguando agli altri
europei come “quantità” di visitatori ma quello che sembra mancare è sopratutto
la “qualità” della visita che, ancorata irrimediabilmente alle poche zone
franche dei portali, difficilmente riesce a liberarsene per arricchirsi in
altri lidi

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