L’industria musicale e cinematografica, da sempre favorevoli all’introduzione di strumenti per impedire la fruizione libera dei contenuti su Internet, ha vinto. Tim Berners-Lee, creatore del World Wide Web e Presidente del W3C, ha dato il via libera allo sviluppo di uno standard che permetterà di bloccare la riproduzione e l’uso di contenuti multimediali all’interno dei siti in HTML5. A nulla è valsa quindi la protesta di numerosi attivisti e difensori dei diritti digitali, tra cui la Electronic Frontier Foundation (EFF) e la Free Software Foundation (FSF). In futuro, il browser impedirà all’utente di eseguire alcune operazioni, anche la più banale, come il download di un’immagine.
La proposta, inviata da Microsoft, Google e Netflix, che verrà esaminata nei prossimi mesi è relativa alle Encrypted Media Extensions (EME). L’obiettivo è creare API comuni per controllare la riproduzione di contenuti protetti. Con queste estensioni, già supportate da Internet Explorer 11, gli sviluppatori potranno aggiungere i DRM ai propri siti e impedire al browser di eseguire operazioni non autorizzate. L’utente, ad esempio, non potrà ascoltare un brano musicale, scaricare un video o copiare un’immagine sul computer.
La Electronic Frontier Foundation aveva cercato di impedire l’inclusione dei DRM nello standard HTML5, ma le proteste non hanno portato al risultato sperato. Secondo la EFF, il Web come lo conosciamo oggi rischia di scomparire. Il controllo sarà nelle mani dei fornitori di contenuti, che potranno decidere di bloccare la copia di un testo o la visualizzazione del codice sorgente di un sito. I DRM sono attualmente implementati nei plugin Flash e Silverlight. Per incentivare la diffusione dell’HTML5, il W3C ha scelto di includere le Encrypted Media Extensions. Il CEO Jeff Jaffe ritiene giusta questa decisione, altrimenti gli studios di Hollywood rimuoveranno i film dal Web per evitare la diffusione di copie pirata (ecco perché tra i promotori è presente Netflix).
Ci vorrà ancora parecchio tempo per l’approvazione finale. La EFF, che è uno dei membri del W3C, cercherà di ostacolare l’adozione delle EME, spiegando le conseguenze negative derivanti dall’inclusione dei DRM nello standard HTML5.