I droni rappresentano una tecnologia relativamente nuova, almeno per quanto riguarda il loro impiego in ambito civile. Prima di poter assistere ad una diffusione su larga scala è bene che i produttori sappiano garantire la massima sicurezza durante il loro utilizzo, per evitare che possano provocare danni a persone o edifici in fase di volo. Stando a quanto dimostra un filmato proveniente dall’isola di Vanuatu, nell’oceano Pacifico, per quanto riguarda resistenza e affidabilità si è a buon punto.
Il modello DJI Phantom 2, acquistabile a circa 800 dollari, è stato equipaggiato dal suo proprietario Shaun O’Callaghan con una videocamera GoPro e spedito nel cuore di un vulcano attivo. Il risultato è racchiuso nel video in streaming di seguito: esplosioni di magma e fumo, con venti da oltre 1.200° C, a pochi metri di distanza dal dispositivo sorretto esclusivamente da quattro piccole eliche. A sorprendere è ancor di più il fatto che il drone quadcopter sia riuscito a tornare a terra del tutto integro, senza riportare alcun danno nemmeno sulla scocca esteriore. Lo stesso vale anche per la videocamera che ha immortalato le immagini.
A gennaio l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha pubblicato il Regolamento sui Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto, un documento che contiene le linee guida da seguire per far sì che questo tipo di velivoli possa essere utilizzato in tutta sicurezza. Intanto i big del settore tecnologico hanno già iniziato a sperimentare con le potenzialità dei droni, come dimostra il progetto Amazon Prime Air per effettuare le consegne delle merci servendosi proprio dei piccoli dispositivi volanti. In ambito automobilistico, invece, Renault ha presentato Kwid, un SUV che grazie all’impiego di un quadcopter alloggiato nel tettuccio può rilevare in anticipo ingorghi o altri ostacoli sulla carreggiata.