In Australia, le autorità che si occupano della salvaguardia della salute delle persone dagli squali hanno iniziato ad utilizzare i droni per individuare la presenza in mare dei pericolosi pesci e per fornire assistenza ai bagnanti che si trovano nelle loro vicinanze. I droni lanciati a tutela delle persone che si avventurano in mare per svago o per lavoro fanno parte di un progetto dello stato australiano del New South Wales annunciato lo scorso anno.
Nel 2015 ci sono stati 15 attacchi di squali, un numero sufficiente a spingere le autorità ad utilizzare le nuove tecnologie per prevenire queste situazioni altamente pericolose. Il drone, un mini elicottero a guida remota, sperimentato questa settimana, del valore di 180 mila dollari, dispone di una fotocamera ad alta definizione che trasmette le immagini in tempo reale ad un computer sulla terra ferma. Il drone dispone anche di un pod di salvataggio che scende in caso di emergenza. Come racconta il Sydney Morning Herald, il drone è in grado di fornire alle persone un kit medico, un sistema anti squalo ed un mini gommone che può trasportare sino a tre persone.
Questo sofisticato UAV per il soccorso in acqua, The Litte Ripper, è alimentato a batteria ed è in grado di rimanere in aria per un massimo di 150 minuti. Inoltre, secondo il Daily Telegraph, alcuni sviluppatori starebbero lavorando ad un software in grado di permettere al drone di riconoscere automaticamente la presenza di squali in acqua.
Se la sperimentazione andrà in porto, le autorità per la sicurezza australiane potranno, in futuro, disporre di una flotta di ben 40 droni contro il fenomeno degli attacchi degli squali in acqua.