DJI ha annunciato un deciso passo in avanti della sua tecnologia di geofencing con il lancio del suo sistema Geospatial Environment Online (GEO) 2.0 in tutta Europa. Trattasi di un sistema volto a migliorare la sicurezza dei droni che va a bloccare il loro volo nelle no-fly zone. Più nello specifico, questo nuovo sistema GEO 2.0 crea delle zone di sicurezza tridimensionali a forma di “papillon” che circondano i percorsi di volo della pista e utilizza forme poligonali complesse attorno ad altre strutture sensibili, piuttosto che semplici cerchi usati nelle precedenti versioni del suo sistema di geofencing.
Questo nuovo sistema sarà applicato all’interno dei 13 Paesi coperti dal sistema GEO originale di DJI, nonché in altri 19 nuovi Paesi che in precedenza non disponevano di un sistema di geofencing avanzato. Il nuovo sistema GEO 2.0 è stato sviluppato per riflettere meglio i rischi reali per la sicurezza nelle no-fly zone e risulta essere più flessibile all’interno delle aree a basso rischio, ad esempio consentendo agli utenti autorizzati di condurre attività con i droni in luoghi paralleli alle piste. Il nuovo GEO 2.0 includerà anche le Temporary Flight Restriction (TFR), cioè le restrizioni al volo imposte durante eventi importanti o disastri naturali. I TFR saranno basati sui dati autorevoli di Eurocontrol.
DJI ha scelto Altitude Angel come nuovo partner per fornire dati geospaziali accurati, in tempo reale e rilevanti per aeroporti, TFR e altre aree sensibili all’interno dei 32 Paesi europei. In Europa, Altitude Angel sostituisce il precedente fornitore di dati geospaziali di DJI, AirMap.
DJI ha lavorato insieme ad Altitude Angel su Operation Zenith, una piattaforma per la gestione del traffico senza pilota nello spazio aereo controllato. Test che si è svolto presso l’aeroporto di Manchester.
GEO 2.0 in Europa sarà introdotto gradualmente a partire da fine mese. I clienti DJI dovranno aggiornare la loro app DJI GO 4 e il firmware del loro drone per poter disporre di queste importanti novità.