451 Research ha rilasciato un report che illustra la diffusione dei servizi di condivisione e sincronizzazione online tra le aziende. Secondo i dati raccolti intervistando oltre 1000 amministratori IT, Dropbox occupa saldamente il primo posto staccando nettamente i suoi principali concorrenti, tra cui OneDrive e Google Drive. Lo stesso report indica però che solo il 18% delle aziende paga per utilizzare un servizio di cloud storage.
Uno degli autori dello studio ha evidenziato che Dropbox è il primo nome che emerge durante una discussione con i clienti. In pratica, Dropbox è diventato sinonimo di file sharing aziendale, come come iPad è sinonimo di tablet e WhatsApp è sinonimo di messaggistica. 451 Research sottolinea però che Dropbox conserva una sorta di “rendita di posizione”, nonostante esistano servizi altrettanto validi a prezzi inferiori. Il motivo principale per cui non viene effettuato il passaggio a Microsoft OneDrive, Google Drive o Box è legato alla difficoltà e al tempo richiesti per spostare gli account, che nelle grandi aziende sono migliaia.
Secondo il report, relativo al mese di ottobre, Dropbox viene utilizzato da circa il 45% delle aziende. OneDrive (27% circa) e Google Drive (24% circa) occupano, rispettivamente, il secondo e il terzo posto. Box è in quarta posizione con quasi il 15%, mentre tutti gli altri hanno una percentuale inferiore al 10%.
Dalle statistiche pubblicate si evince che il mercato dei servizi di condivisione e sincronizzazione dedicati alle aziende è solo agli esordi. Il 18% degli intervistati ha dichiarato di usare un servizio a pagamento, mentre il 6% inizierà ad usarlo nei prossimi mesi. Il 61% non ha invece nessun piano in merito. Probabilmente anche Microsoft è in possesso di dati simili e ciò spiegherebbe l’accordo sottoscritto con Dropbox. Il servizio di cloud storage più popolare può trainare le vendite di Office 365.