Una delle piattaforme cloud che ha contribuito a rafforzare il trend della nuvola, Dropbox, ha intrapreso una strategia ben chiara verso la volontà di accrescere la sua base di utenti paganti.
La novità è il nuovo limite imposto agli account gratuiti, che potranno usare un massimo di tre dispositivi con lo stesso profilo, ove memorizzare e sincronizzare i file. Qualora si andasse oltre il numero imposto, si dovrà accedere ad un device già in uso per cancellare un’assegnazione, e procedere con la nuova associazione. Dropbox è iniziato come servizio gratuito, con un modello di business basato sulla concessione di spazio di archiviazione aggiuntivo per i referenti. Ma da quando il suo valore è stato riconosciuto dalle aziende, è diventato sempre più una piattaforma a pagamento, anche se sempre impegnato come base gratuita.
Il problema è che un limite di tre dispositivi in un mondo di tablet, telefoni, laptop e una miriade di altri device rende l’opzione molto più limitata che mai. La strategia è chiara: la compagnia non vuole che il cloud della casa sia utilizzato dalle aziende. Non a caso, gli utenti Plus e Professional continueranno ad aggiungere tutti i dispositivi che vogliono. La decisione incoraggerà più persone a passare ad un piano a pagamento? Dropbox non è la prima azienda di questo tipo a orientarsi ulteriormente verso il settore enterprise.
Box ha ritirato completamente i suoi prodotti di consumo diversi anni fa, concentrandosi sullo sviluppo di funzionalità più adatte al settore professionale. ricordiamo come usufruire del cloud può essere davvero comodo ma non senza rischi. Per questo Dropbox e simili mettono a disposizione delle compagnie strumenti di protezione avanzati, per far si che le loro soluzioni diano un serio vantaggio alla produttività non più legata a spazio e tempo.