Nel Regno Unito, così come in altre aree del vecchio continente, le aziende faticano a trovare ingegneri per coprire le posizioni lavorative aperte, dovendo spesso rivolgersi all’estero per colmare la lacuna. La nascita del Dyson Institute of Engineering and Technology che apre i battenti a Malmesbury (Wiltshire) ha come obiettivo proprio quello di porre rimedio a una situazione altrimenti destinata a peggiorare nel tempo.
Un’iniziativa che si inserisce nella visione auspicata dal governo britannico, che nel marzo 2016 attraverso la proposta di Jo Johnson (Ministro di Stato per le Università, la Scienza, la Ricerca e l’Innovazione) ha invitato James Dyson a sfruttare la proposta di legge sull’Istruzione Superiore e la Ricerca (Higher Education and Research Bill) per creare un percorso formativo diverso e unico per il territorio UK. La nascita dell’università di Malmesbury arriva a un anno e mezzo di distanza, con la concretizzazione di un progetto che ha visto il gruppo mettere in campo un investimento pari a 22 milioni di sterline.
850 le domande di ammissione, per soli 25 posti disponibili, con l’istituto che alla fine ha deciso di accogliere un totale pari a 33 studenti che affronteranno un corso di laurea in ingegneria dalla durata di quattro anni. Potranno contare sull’affiancamento di scienziati e personale qualificato nei panni di mentori, in aggiunta al personale accademico dell’Università di Warwick. Inoltre, al termine del percorso, giungeranno al conseguimento del titolo senza aver accumulato debiti, poiché nel frattempo avranno percepito uno stipendio per il lavoro sul campo. Le candidature per l’anno 2018 possono essere inoltrate sul sito DysonInstitute.com. Queste le parole di Sir James Dyson, fondatore del gruppo.
La Gran Bretagna accusa una grave carenza di laureati in ingegneria, che sta minacciando la scienza, la tecnologia e il settore della progettazione. I Dyson Undergraduates svilupperanno nuove tecnologie insieme a professionisti di fama mondiale, creando così prodotti reali che non faranno solo parte del loro curriculum accademico, ma finiranno a tutti gli effetti nelle case del mondo intero. Sono ansioso di scoprire quali traguardi eccezionali sapranno raggiungere nei prossimi quattro anni e mi auguro che vogliano lavorare per Dyson per molti altri a venire.
Un nuovo approccio all’istruzione, dunque, che strizza l’occhio alle modalità attuate con successo delle grandi realtà della Silicon Valley, con campus attrezzati per offrire il massimo del comfort durante lo studio, il lavoro e il tempo libero. Gli allievi alloggeranno in spazi modulari situati su tre livelli, con ogni unità dalle dimensioni pari a 4×8 metri contenente una camera con spazio riservato allo studio, bagno e dispensa. Strutture pensate per ridurre al minimo l’impatto ambientale e per integrarsi in modo sostenibile con l’ambiente del Wiltshire.