Lo shopping online sta crescendo costantemente, e la Commissione Europea vuole salvaguardare gli acquirenti che hanno delle controversie con i commercianti. Se si guarda al 2010, infatti, un consumatore europeo su cinque ha riscontrato problemi al momento di effettuare un acquisto e la cosa rischia di spargere incertezza su un comparto che invece ha il dovere primo di rassicurare gli acquirenti circa i loro diritti e le loro opportunità. Tuttavia la risoluzione delle controversie non è possibile in tutti i settori del mercato unico.
È per questo che la Commissione Europea ha deciso di deliberate la Alternative Dispute Resolution (ADR), una direttiva che dovrebbe rendere più semplici, veloci, facili ed economiche le controversie nei confronti dei venditori online. Il tutto in un tempo di 30 giorni. Regole standardizzate permetterebbero un risparmio di oltre 22 miliardi di Euro all’anno. Tuttavia bisognerà aspettare il 2015 prima che la piattaforma unica per la risoluzione delle controversie entri in vigore, sebbene il Parlamento europeo voglia impegnarsi ad adottare il pacchetto già entro la fine del 2012.
Come dichiarato dal commissario europeo per la Salute e gli Affari dei Consumatori, John Dalli: « È inaccettabile che ci siano così tanti problemi irrisolti, perchè i consumatori non hanno mezzi realmente efficaci per risolvere le controversie con i commercianti ». E l’organizzazione dei consumatori BEUC ha accolto positivamente la notizia. Secondo il pensiero del direttore generale Monique Goyens, spesso la gente non acquista online proprio per il timore di frodi o problemi vari: la piattaforma ADR, invece, aiuterà i consumatori nei loro acquisti, venendo loro incontro in situazioni di disagio e difficoltà.