iTunes non è ancora sbarcato in Europa, ma a far da contraltare alle grandi attese createsi sulla scia del successo americano del software ecco un forte ostacolo chiamato copyright. E-Data, azienda produttrice di “idee” brevettate, dopo aver vinto alcune cause legali, sentenzia: “è un importante messaggio verso tutte quelle aziende che non rispettano la proprietà intellettuale”. Brad Brodsky, presidente E-Data, rivolge lo sguardo anche al futuro e indirizza il messaggio direttamente a “Apple con il suo iTunes Music Store“.
Punto focale della vicenda è la cosiddetta Freeny Patent. Nel 1985, infatti, E-Data avrebbe registrato il brevetto su meccanismi di trasmissione dei dati da un punto ad un altro con la conseguenza trasmigrazione del tutto su supporto fisico. Il procedimento è lo stesso posto in essere con i download di file musicali offerti in Rete. Se in America tale diritto di proprietà intellettuale è ormai decaduto, in Europa E-Data fa invece ancora la voce grossa ed a suon di accordi extragiudiziari riesce a far rivalere senza troppe difficoltà i propri diritti.
A farne le spese, per ora, Tiscali, Microsoft e OD2 (On Demand Distribution). I tre grandi nomi additati da E-Data hanno infatti già stipulato un accordo per evitare di andare a sentenza in un processo dal sicuro esito negativo. Nulla è dato a sapersi sulle cifre in ballo. A questo punto l’esordio europeo di iTunes, previsto entro pochi mesi, potrebbe slittare a data da destinarsi. A meno che Apple non accetti l’indiretto invito di Brad Brodsky ad evitare guai.