In queste ultime ore si sono addensate alcune nubi sulla blogosfera italiana, nessuna tempesta, ma cirri di perplessità da parte di numerosi blogger sorpresi dall’esito dei Macchianera Blog Awards 2008. Volevo scrivere un post in difesa dell’iniziativa, ma approfondendo un poco la questione sono giunto a un’unica conclusione: è indifendibile.
La percezione negativa sul concorso è stata probabilmente veicolata da alcuni errori di fondo. Proviamo a vederne qualcuno.
Intendiamoci, ognuno è libero di istituire una piccola competizione per decretare quale sia il blog più gradito ai propri lettori, così come ognuno è libero di ignorare completamente l’iniziativa partendo dal presupposto che la Rete è per sua stessa natura apolide e difficilmente misurabile con classifiche e premi, ma a chi decide di ordire una versione appannata dei Telegatti per il Web si chiede un’unica cosa: trasparenza. Spiace dirlo perché apprezzo la buona volontà di Gianluca Neri, ma la gestione degli ultimi Macchianera Blog Awards si può definire in molti modi, ma sicuramente non come trasparente.
Durante la prima fase del concorso, ai lettori di Macchianera è stato richiesto di segnalare i loro blog preferiti suddivisi nelle debite categorie. Sulla base delle segnalazioni fornite si è poi proceduto alla creazione delle liste con i blog maggiormente citati, ma nessuno ha pensato bene di comunicare i dati generali sui blog segnalati dai lettori, compresi quei weblog non selezionati per la votazione finale. Una decisione forse poco felice, che non ha certamente conferito molta credibilità all’intera operazione.
La medesima logica del silenzio sui dati è stata seguita anche nella fase successiva del concorso. Fino ad ora, infatti, sono stati comunicati i vincitori dei Blog Awards, ma non si sa nulla sulle percentuali di voto per ogni singolo blog né tanto meno sul numero di votanti, un dato molto importante per soppesare il reale valore del concorso e forse proprio per questo taciuto dagli organizzatori (a pensar male…). Gli stessi commenti al post con l’elenco dei vincitori sono stati chiusi in fretta e furia aggiungendo un’ulteriore pesante ipoteca sulla trasparenza dell’intera operazione.
Infine, anche la premiazione del premiante costituisce una singolare circostanza difficilmente comprensibile o difendibile con il semplice motto “vox blogger vox dei”…