Il 2008 sarà sicuramente l’anno della definitiva affermazione dell’alta definizione, aiutata dalla continua riduzione dei prezzi dei prodotti e dalla vittoria del Blu-ray nei confronti del concorrente HD-DVD.
Ma proprio il recente vincitore della “guerra dei formati” avrà, a partire da questo mese, un nuovo e temibile avversario: il disco olografico.
La InPhase Technologies si appresta a lanciare sul mercato il primo dispositivo di memorizzazione olografica Tapestry 300r.
Il sistema permette di registrare 300 GB di dati su un solo disco da 12 cm, racchiuso in un’apposita cartuccia protettiva. Il transfer rate è pari a 20 MB/s, mentre la vita stimata del supporto è pari a 50 anni. I successivi modelli permetteranno di raggiungere una capacità di memorizzazione di 1,6 TB con un transfer rate di 120 MB/s.
Vediamo brevemente come funziona questa tecnologia. Durante la fase di registrazione, il raggio laser viene diviso in due raggi separati: il raggio di riferimento e il raggio del segnale che trasporta i dati da memorizzare sul disco. Il processo di codifica dei dati nel raggio del segnale è ottenuto attraverso un dispositivo, denominato spatial light modulator (SLM), che traduce il flusso elettronico di 0 e 1 in un “pattern” ottico di pixel chiari e scuri. I dati sono ordinati in array costituiti da più di un milione di bit. Nel punto in cui i due raggi si intersecano, si verifica una reazione chimica che permette la registrazione dell’ologramma sul disco sensibile alla luce.
Per leggere i dati registrati, il raggio di riferimento colpisce il disco e proietta l’ologramma verso un rilevatore che legge l’intero array, ricostruendo l’informazione memorizzata.
Questo nuovo sistema di memorizzazione sarà rivolto inizialmente allo storage aziendale, dove il costo di una perdita di dati è molto superiore ai 18.000 dollari necessari per il dispositivo di scrittura-lettura e ai 180 dollari richiesti per un singolo disco olografico.