Leggevo stamattina l’intervento di Robin Good sull’e-learning e sul funzionamento della didattica virtuale, in ambito accademico-scolastico.
L’intervento è interessante e ben realizzato, seppur troppo breve per poter tracciare un profilo completo su tutti quelli che sono i processi che entrano in gioco nelle dinamiche di e-learning.
Good mette l’accento sulla personalizzazione dell’offerta e sull’importanza dell’apprendimento informale che viene a generarsi dallo scambio tra colleghi: si tratta di un concetto fondamentale all’interno dei processi di e-learning, ma non solo.
Ciò che Good non prende minimamente in considerazione è la consapevolezza che un processo del genere richiede, si accenna solo a fatto (peraltro assai corretto) di come non sia sufficiente trascinare all’interno dell’organizzazione determinati strumenti perché il tutto sia funzionante.
Non è sufficiente cioè (come si dice) spostare contenuti off-line in rete per avere de processi di apprendimento efficaci.
È necessario che il tutto ruoti attorno ad una maggiore consapevolezza, sia di chi eroga il servizio, che deve perciò garantire che determinate regole e determinate linee guida vengano rispettate, sia da parte di chi fruisce del mezzo: che non deve essere passivo, ma attivo nel proporsi e nel gestire il proprio processo di apprendimento.
Lo studente deve essere coinvolto attivamente e deve essere consapevole del suo ruolo all’interno del processo di insegnamento/apprendimento.
Interessante anche la riflessione sull’orario: le nuove modalità di apprendimento si basano sulla personalizzazione, e sui principi alla base del 2.0.
Pensiamo ai corsi offerti dalle università in “podcasting” sono pensati anche per riempire i cosiddetti “tempi morti”, i momenti di viaggio dalla propria università a casa, o le pause di lavoro.
Le modalità di e-learning sono uno strumenti molto potente, ma come tutti gli strumenti, richiedono di essere utilizzati in maniera attenta e consapevole, altrimenti possono risultare non solo inutili, ma anche controproducenti, traducendosi solamente in perdite di tempo.
Ricordiamo anche che Robin Good sarà presente attraverso un video intervento al convegno di Democrazia Digitale dell’Università Milano-Bicocca.
Sarà un utile occasione per approfondire i temi che trattiamo spesso.