Si è spento nella giornata di ieri, all’età di 83 anni, Amar Gopal Bose. A darne notizia è il sito ufficiale della società da lui fondata nel 1964 e che ancora oggi porta il suo nome, la Bose Corporation, gruppo rinomato in tutto il mondo per la qualità dei sistemi audio dedicati all’intrattenimento domestico e non solo.
Siamo profondamente dispiaciuti di comunicare che il Dr. Amar Bose se n’è andato. È impossibile spiegare a parole ciò che il Dr. Bose ha significato per tutti noi e per la compagnia. Non era solo il nostro presidente. Era il nostro insegnante, costantemente impegnato a incoraggiarci, certo che avremmo potuto fare grandi cose, e che tutto è possibile.
Così inizia il messaggio firmato da Bob Maresca, oggi a capo dell’azienda, che prosegue poi sottolineando come in mezzo secolo di attività la visione del business di Amar Bose non è mai cambiata.
Il Dr. Bose ha fondato la Bose Corporation quasi 50 anni fa, basandosi su una serie di principi che non sono mai cambiati e mai cambieranno. Bose Corporation resterà gestita da privati e fedele ai suoi ideali. Siamo impegnati su questa linea tanto quanto lo era lui. La sua visione è diventata la nostra storia e il nostro futuro, Bose Corporation sarà sempre la sua azienda.
Il Dr. Bose è stato un incredibile maestro e fonte di ispirazione per i dipendenti Bose di tutto il mondo. Oggi, e per tutti i giorni che verranno, il nostro cuore è con lui e lavoreremo per rendergli onore. Le innovazioni del Dr. Bose hanno rivoluzionato questa industria e il suo spirito generoso ha cambiato la vita delle persone. Non c’è fine al bene che ha fatto. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia.
Nato il 2 novembre 1929 da madre statunitense e padre bengalese, Amar Bose si appassionò fin da bambino al mondo dell’elettronica. Dopo aver studiato al MIT, specializzandosi in acustica, insegnò nell’istituto di Cambridge dal 1956 al 2001. Nel 2007 fu inserito da Forbes nella lista dei 300 uomini più ricchi al mondo, mentre due anni fa donò una consistente fetta del suo pacchetto azionario al Massachusetts Institute of Technology, rendendo di fatto l’università di ricerca il principale azionista della propria azienda.