Chissà se un giorno “Calabrò” potrà passare da semplice cognome a significativo verbo al passato remoto. L’idea emerge dall’analisi dei cambiamenti apportati dal suo nome, dall’evoluzione che il suo avvento alla guida dell’Authority per le Comunicazioni ha comportato. Da quando Corrado Calabrò ha sostituito Enzo Cheli, infatti, sono passati poco più di 60 giorni ma già il suo mandato ha lasciato un segno indelebile. Volente o meno, per fortunata circostanza o meno: difficile, però, credere al fatto che siano tutte semplici circostanze.
Tre le principali novità da quando per la prima volta “calabrò” (suvvia, iniziamo a considerarlo un verbo fin da subito): la procedura che porterà ad un radicale abbassamento dei prezzi per la telefonia mobile ha iniziato a muovere i propri meccanismi; Telecom ha lanciato una nuova offerta ADSL a prezzi molti minori rispetto a solo pochi giorni prima; ancora Telecom ha riesumato l’idea della flat 56k riportandola ad una estensione full-time always-on: non è sicuramente un caso il fatto che sia una terminologia inglese a meglio descrivere la modalità di accesso permanente al web. In italiano il termine più significativo è “Friaco“.
Per quanto riguarda la connettività Internet, solo tre mesi fa il quadro che si prospettava all’utenza italiana era duplice. Chi non aveva disponibilità di un accesso ADSL doveva arrabattarsi tra flat più o meno performanti e più o meno dispendiose. In media il costo mensile era di 20-30 euro mensili per una garanzia di 2-4 ore giornaliere estendibili di molto al prezzo di disconnessioni continue.
Al costo dell’abbonamento flat andava aggiunto inoltre l’integrazione obbligata di una connessione a tariffa oraria in grado di coprire i momenti in cui la flat era inutilizzabile per l’esaurimento delle ore a disposizione e per la linea perennemente occupata. Gli utenti ADSL, invece, si dividevano tra le varie offerte sul mercato e non pochi rimanevano comunque ancora e sempre alla limitativa modalità del pagamento a tempo. Le velocità raggiunte, inoltre, erano nulla di imprescindibilmente importante e l’offerta migliore si fermava a «4 Mega» di banda passante. Ma un giorno il mercato ?calabrò?: la situazione odierna è quasi quella di 3 mesi fa, si, ma tra una settimana anche l’ultimo tassello si aggiungerà al nuovo mosaico ed un nuovo quadro della situazione sarà completo.
Per gli utenti ADSL è arrivata la flat a 20 euro mensili: la velocità è limitata a 640kbps in download, ma l’idea di poter finalmente godere di una connessione always-on è sicuramente appetibile. Per gli utenti privi di ADSL, il cui numero in Italia è elevatissimo nei piccoli paesi con una densità media minore ai 100 abitanti per chilometro quadrato, nasce invece una nuova opportunità denominata Teleconomy Internet: 12 euro al mese significano nessuna preoccupazione per disconnessioni improvvise o integrazioni con connessioni a tempo. Ed è proprio quest’ultima la grande novità che l’utenza priva di banda larga aspettava: avere, almeno, un’alternativa plausibile. E’ in vigore altresì l’offerta parallela per le aziende: 10 euro al mese e la connessione 56k è garantita senza ulteriori costi aggiuntivi.
Teleconomy Internet sarà attivabile a partire da Agosto. Ad oggi gli operatori al numero 187 non risultano essere ancora informati della nuova offerta e per avere informazioni utili è necessario passare per le difficili maglie del sito 187.it. Il nuovo numero di connessione è il 701.0187.187 e per abbonarsi sarà sufficiente connettersi al numero sfruttando “telecom” sia come nome che come password, accedendo al sito 187 e siglando il proprio abbonamento. «In seguito, per poter navigare in Internet, ti dovrai disconnettere e connettere di nuovo. Dal quel momento la linea sarà abilitata automaticamente alla connessione in dial-up. Ricorda, però, che per navigare illimitatamente dovrai attendere che l’offerta Teleconomy Internet sia attivata sulla tua linea telefonica. Ciò avverrà entro cinque giorni dalla tua richiesta». In alternativa sarà lo stesso numero 187 ad offrire assistenza in merito. Siglando un abbonamento ISDN la spesa di installazione sarà limitata a 30 euro una tantum e si potrà godere di velocità doppia e libera telefonica libera al costo di un canone raddoppiato. Con un occhio ai tempi tecnici ed uno al calendario, è presumibile un inizio delle attività effettive del servizio per la fine della prima settimana di Agosto. Da quel giorno in poi l’utenza ADSL vaglierà al meglio le proprie necessità, mentre per l’utenza dial-up la scelta è quasi obbligata: avere “tanto a poco” o “poco a tanto” non è una scelta difficile. Si fa più plausibile, infine, la possibilità di stipulare un abbonamento satellitare: non è una soluzione realmente alternativa, ma per chi deve fare di necessità virtù si tratta almeno di risparmiare qualcosa sulla connessione tramite il modem.
Prima che Teleconomy Internet giungesse a presentarsi sul mercato (implorata da tempo da associazioni che ne avevano fatto un punto focale dei propri manifesti di protesta) l’offerta è passata al vaglio dell’AGCOM la quale, dopo aver probabilmente verificato una corretta offerta wholesale che permettesse alla concorrenza di offrire valide alternative all’offensiva Telecom, ha dato il via proprio via libera. Sono però passati alcuni giorni e la concorrenza non sembra essersi mossa. Si avvicina l’avvio di Teleconomy Internet, e la concorrenza ancora non si muove. Agosto si avvicina, e quando i primi clienti avranno siglato il contratto difficilmente riusciranno ad essere ripresi da una concorrenza, dunque, probabilmente impossibilitata a muoversi. Se la scontistica non può scendere troppo al di sotto dei 12 euro offerti da Telecom, più probabilmente i problemi della concorrenza sono di stampo tecnico e dovuti ad una insufficiente infrastruttura (in possesso a pochi attori del mercato). Se qualcosa sia in cantiere non è dato a sapersi, l’unica certezza è il fatto che manca una settimana e di alternative non ce ne sono.
Nella recente presentazione dell’attività AGCOM dell’ultimo anno Calabrò si è limitato ad un discorso ottimista e formale di fronte alla stampa per poi spiattellare giudizi taglienti nel report di approfondimento. Impietosi i numeri contro il mercato della telefonia (additato, in primis, l’incumbent) ed importanti, soprattutto, le valutazioni espresse in seno alla competitività del mercato. Se è sul giudizio del passato che l’Authority costruirà il proprio futuro, ci sono tutti i sintomi di un prossimo serio intervento dell’importante istituzione a regolare ulteriormente un settore cresciuto con troppo pochi vincoli e con la minaccia strisciante di un cartello di grande potenza. La stessa Commissione Europea ha investito indirettamente l’AGCOM di tale incombenza responsabilizzando l’ente di fronte ad una situazione di riconosciuta gravità.
L’ottimismo si annida nel nuovo profumo che si respira in seguito ad un abbassamento dei prezzi che trasferirà entro pochi mesi ingenti capitali dai grandi gruppi di telefonia alle tasche dei consumatori. I quali, a loro volta, potranno risparmiare o, più presumibilmente, consumare meglio e di più: un toccasana per tutti. La sfida di Calabrò è appena iniziata, ha già consegnato qualche frutto interessante, ma siamo solo ai primi passi di una camminata piena di ostacoli. La sfida che si propone a Calabrò è il segnare una vera cesura con il passato e determinare un nuovo sistema regolamentativo tale da inaugurare un periodo di reale competizione sul mercato. La sfida di Calabrò è marcare a fuoco la propria carriera di giurista/poeta con un intervento importante che determini una fine ed un nuovo inizio. La laurea honoris causa conferita dalle Università Mechnikov di Odessa e Vest Din di Timisoara per la sua produzione letteraria apre oggi alla più importante delle licenze letterarie: trasformare il proprio cognome in un predicato verbale. Non pochi sarebbero lieti, un giorno, di poter dire che nel lontano 2005 il mercato italiano delle telecomunicazioni “calabrò”.