eBay e PayPal potrebbero presto integrare maggiormente le proprie risorse per fare in modo che il gruppo, unito sotto unica proprietà, possa sfruttare meglio le opportunità che le due attività potrebbero offrirsi reciprocamente. Il progetto è stato formalmente avviato pensando anzitutto alle API ed agli sviluppatori, ed in questo caso è PayPal (che per il gruppo è ormai qualcosa di più di una semplice stampella) ad avere molto da offrire.
Integrare le API significa offrire agli sviluppatori una base unica e comune per la creazione di siti ed applicazioni che sappiano sfruttare le risorse messe a disposizione. Significa, quindi, una concentrazione delle risorse, una sola developer conference, una sola community, un solo progetto su cui applicare tempo ed investimenti. Ed i vantaggi sono tutti per il marketplace di eBay.
PayPal gode di una vasta community di developer, peraltro estremamente interessati poiché operare con PayPal significa lavorare a contatto con il portafoglio virtuale più diffuso al mondo. Integrare le community offre pertanto soprattutto ad eBay la possibilità di spingere sull’acceleratore. Ma non solo: il progetto del gruppo potrebbe guardare anche oltre, puntando ad una prospettiva del marketplace che va oltre le aste online che l’hanno reso celebre. L’integrazione tra negozi online e negozi offline potrebbe infatti essere una prospettiva concreta che il sito vorrebbe tentare di perseguire (consentendo così a milioni di piccole aziende in tutto il mondo di portare online la propria offerta con estrema semplicità ed eventualmente anche con elenchi dei prodotti aggiornati in presa diretta).
L’acquisto della piccola Milo nei mesi scorsi ha aperto questa suggestione e l’integrazione con le basi di sviluppo PayPal sembrano supportare l’ipotesi. Se eBay saprà porre in essere un passo di questo tipo, il gruppo potrebbe avere in mano la carta per tornare nel mondo dell’innovazione che conta. Il che, dopo le debacle del marketplace e gli insuccessi relativi a Skype, rappresenterebbe un grande ritorno.