Una nuova piccola multa va a colpire eBay. Trattasi di una sanzione da 1.7 milioni di euro, poca cosa rispetto al passato ed alle possibilità del gruppo, ma dietro la cifra v’è un principio fondamentale contro il quale il gruppo non intende transigere. La battaglia, quindi, è destinata a continuare.
eBay, infatti, è stata multata da una Corte francese per non aver ottemperato ai divieti imposti al gruppo relativamente ai marchi controllati dalla casamadre LVHM (Louis Vuitton, Tag Heuer, De Beers). eBay, infatti, non ha eliminato in toto gli annunci, lasciando agli utenti la possibilità di commercializzare in proprio prodotti confermatisi autentici e provenienti da Moet Hennessy Louis Vuitton. Quest’ultima, per contro, non intende permettere nel modo più assoluto alcuna commercializzazione di prodotti propri, intendendo eliminare così ogni possibilità ulteriore di truffa tramite la piattaforma online.
eBay ritiene che le richieste Louis Vuitton vadano contro le regole poiché creano una selezione a monte nella distribuzione favorendo taluni attori ai danni di altri: di tale pratica sarebbe stato commesso un evidente abuso, mettendo eBay alle strette per motivi che esulano da una normale distribuzione selettiva. LVHM, per contro, rivendica il proprio diritto a selezionare le rivendite, ed esclude così la piattaforma eBay dai riferimenti plausibile per l’acquisto di prodotti del gruppo. Trattasi peraltro di quanto rivendicato già a suo tempo da eBay in occasione della prima sentenza contraria: «Quando il materiale contraffatto appare nei nostri siti, lo eliminiamo velocemente, ma la decisione di oggi non riguarda la lotta alla contraffazione. La sentenza di oggi riguarda il tentativo di LVMH di proteggere pratiche commerciali non competitive a danno della scelta dei consumatori e al sostentamento dei rivenditori in regola che ogni giorno eBay aiuta nella loro attività. Combatteremo questa decisione nel loro nome, faremo ricorso in appello»
La multa da 1.7 milioni fa seguito agli oltre 40 milioni già imposti in precedenza. eBay chiede che la Corte riveda le proprie decisioni sotto due punti di vista: innanzitutto si contesta la natura della decisione, vedendo in ciò una strozzatura impossibile per le vendite online (bloccate, ad esempio, anche le rivendite private di prodotti autentici e mai utilizzati); in secondo luogo si sottolinea la mancanza totale di proporzionalità tra la sanzione ed il danno contestato, indicando pertanto in questa discrasia un ulteriore segnale di fallacia nell’approccio della Corte al problema. eBay vuole pertanto estendere il caso, considerando limitativa l’attenzione alla contraffazione e puntando il dito contro pratiche commerciali eccessivamente restrittive e non rispettose della libertà di un utente di rivendere i prodotti regolarmente acquistati.
La giornata di eBay si chiude comunque nel migliore dei modi: la piccola sanzione francese non ostacola gli investimenti in borsa: Wall Street premia le buone prospettive per il prossimo Natale e permette alle azioni EBAY di recuperare in una sola seduta oltre 5 punti percentuali.