eBay ed il mondo del lusso vivono un astio senza fine. Prima le cause per la contraffazione, ora una pressione esplicita per fare in modo che anche il mondo dell’esclusività e della raffinatezza possa cedere al paradosso della disponibilità per tutti. eBay porta avanti la causa con forza, appellandosi anche all’Unione Europea e cercando in questa sede una soluzione legislativa al problema.
eBay chiede che i marchi impegnati nella produzione di prodotti di lusso non possano decidere a priori e con esclusività chi possa e chi non possa rivendere i loro prodotti. Le case indicate, infatti, intendono coltivare il lusso in un contesto molto differente da quello dei marketplace online, cercando invece valore aggiunto alle proprie produzioni inserendole in contesti reali, curati e basati sul contatto diretto. Quella che per i produttori è una regola di marketing, per eBay è invece una violazione dell’apertura del mercato, nonché una forte limitazione delle opportunità per i negozi online.
La contraffazione è un discorso a parte, che eBay ha già discusso più volte in sede legale. La questione aperta è invece un’altra: può un produttore vietare la vendita ad un distributore, chiedendo che abbia precisi requisiti tali per cui la vendita online venga preclusa? Per eBay è una questione di fondamentale importanza, poiché vedrebbe preclusa la propria esposizione in un mercato tanto appetibile. La richiesta è firmata Alex von Schirmeister, direttore generale eBay, ma le firme sono oltre 752 mila. A tanto ammonta, infatti, la partecipazione ad una petizione online con cui eBay sta raccogliendo adesioni per protestare contro la chiusura del mercato del lusso. La petizione sarà aperta ancora fino al 28 Settembre ed il maggior numero di adesioni starebbe provenendo da Francia, Germania e Regno Unito.
La preclusione dei negozi online limita la concorrenza, aumentando i prezzi e diminuendo le opportunità di mercato. eBay chiede all’UE di esprimersi a tal proposito, chiarendo quindi la propria posizione di fronte ad un comparto che cerca nella chiusura (invece che nell’apertura) il proprio valore. Il confine tra chiusura ed esclusività, però, potrebbe essere estremamente difficile da definirsi. La responsabilità dell’UE si concentrerà pertanto su questo specifico aspetto, dal quale ne deriveranno conseguenze importanti su un comparto tanto peculiare e delicato.