Licenziare per investire. Alleggerire per rilanciare. eBay ha pagato caro dazio negli ultimi mesi, lasciando sulla strada gran parte del proprio valore a Wall Street ma, nei giorni in cui il dramma tocca le borse di tutto il mondo, l’azienda prende in mano la situazione e rilancia. Si parte dai licenziamenti, però, condizione necessaria per rendere più «agile» e «reattivo» il gruppo. Quindi si passa agli investimenti, anche se sicuramente in modo più oculato rispetto ad un passato fatto di operazioni particolarmente confuse.
Il licenziamento coinvolgerà 1000 dipendenti circa. L’operazione dovrebbe fruttare al gruppo qualcosa come 150 milioni di dollari annui d’avanzo, cifra immediatamente reinvestita in operazioni di mercato volte al rilancio delle attività. John Donahoe, CEO eBay, comunica nel contempo la particolarità del momento. Il gruppo infatti ammette di prevedere un ridimensionamento delle proprie attività a causa dei disordini sul mercato internazionale, ma nel contempo si prevede un risultato migliore del previsto relativamente al trimestre in corso. Le azioni piombano comunque a picco, sebbene risulti difficile valutare l’esito delle parole di Donahoe in un giorno in cui a Wall Street si guarda a ben altro tipo di problematiche.
Oltre ad alcune piccole operazioni di scarsa rilevanza, eBay contraddistingue il momento con una operazione che invece sembra voler dar fiato tanto al proprio marketplace quanto alla propria divisione di maggior crescita: 1 miliardo di dollari sono stati investiti nella Bill me Later, azienda che da tempo è nel mirino del gruppo e che ora verrà integrata quanto più rapidamente possibile nell’offerta PayPal. Di per sé l’operazione è un successo contrattuale per quanto l’azienda è riuscita a risparmiare: solo 12 mesi prima la proprietà del gruppo acquisito pretendeva 2 miliardi, mentre ora si è dovuta accontentare di un accordo a 820 milioni cash e 125 milioni in azioni.
La peculiarità di Bill me Later è nell’opportunità concessa all’acquirente di avere un credito per l’acquisto online. Il pagamento posticipato potrebbe pertanto dare ossigeno agli utenti PayPal, i quali potrebbero accede agli acquisti “d’istinto” in rete senza dover fare immediatamente i conti con un portafoglio eccessivamente leggero. L’operazione sembra essere stata valutata con favore: PayPal si dota di uno strumento accessorio di tutta utilità (soprattutto in un momento difficile come quello in cui l’economia è entrata) ed eBay trova valore aggiunto per attirare nuovi venditori e nuovi compratori su un marketplace sempre più sofferente. Non solo: l’acquisizione permette ad eBay di togliere Bill me Later dalle grinfie di Amazon, in partnership con il servizio dei pagamenti posticipati fin dalla fine del 2007.