Acquisizioni, partnership, accordi. O polverone, rumor e nulla di fatto. Importanti indicazioni sul mercato dei prossimi mesi giungono dall’Amministratore Delegato eBay Meg Whitman secondo cui è difficilmente ipotizzabile per il breve periodo la possibilità di vedere qualche clamoroso matrimonio tra le grandi aziende operanti su Internet. Nelle scorse settimane i rumor in proposito sono stati molti e l’attuale smentita di eBay ha una duplice valenza. Da una parte conferma la bontà delle indiscrezioni: qualcosa nell’aria c’era, ma evidentemente non se ne è fatto nulla; dall’altra giunge una smentita circa la possibilità per eBay di intraprendere clamorosi accordi (uno dei quali ipotizzato con Microsoft).
eBay rimane dunque un big a se stante: tale considerazione è molto importante in quanto entro 48 ore il gruppo restituirà i risultati del secondo trimestre fiscale e sono attese ulteriori indicazioni circa le sinergie previste tra lo stesso eBay e le controllate Skype e PayPal. Per Skype il momento dovrebbe rimanere oltremodo positivo, con una crescita del settore sempre forte ed una posizione dominante conclamata a fare da traino alla crescita del gruppo; per PayPal i problemi arrivano da Google e da un exploit che ne ha incrinata l’aura di sicurezza. In giornata il titolo dovrebbe aprire in rialzo, anche se l’esame è atteso entro Mercoledì con una trimestrale che attira molti interessi.
Le dichiarazioni della Whitman emergono da una intervista al Financial Times. L’AD eBay ha voluto ribadire il fatto che «la combinazione tra eBay, PayPal e Skype vale più della somma delle singole parti» ed ha ricordato l’importanza dell’accordo con Yahoo (preciso riferimento è stato fatto alla toolbar del motore di ricerca, con la quale sarà attivata una funzione di “click to call” a breve). L’e-commerce, in particolare, è destinato a crescere ancora molto. I ritmi non potranno più essere quelli del passato (80%-90%) ma un fattore annuo del 30% è comunque nelle stime.
Il discorso ha avuto una interessante appendice anche in tema Microsoft in riferimento ai progetti di concorrenza con Apple: il gruppo dovrà presumibilmente fare da solo perchè non sarà facile trovare convergenze tali da suggerire fusioni. Per il breve periodo, insomma, nulla cambierà: troppi ostacoli frenano l’incontro tra gruppi e brand concorrenti e l’interesse di tutti va oltre la necessità di accordi di grido. Per il breve periodo, invece, le piccole acquisizioni potrebbero essere il ritmo che scandirà l’evoluzione del mercato.