In un periodo tanto problematico per la borsa e per i mercati, una trimestrale meno peggiore di quanto previsto diventa oro colato in grado di spingere addirittura alla scalata il titolo azionario. Sensazioni positive giungono infatti dal marketplace di eBay, dati positivi giungono anche da Skype e le notizie migliori arrivano da un PayPal in grande spolvero.
Il trimestre (pdf) si chiude con entrate per 2.02 miliardi di dollari, in calo di 171.6 milioni rispetto a 12 mesi prima. Trattasi, però, di un calo ampiamente previsto e addirittura limitato rispetto a quelle che erano le aspettative: gli analist, infatti, si attendevano entrate per 1.94 miliardi, il che ben giustifica l’ottimismo che ha caratterizzato le contrattazioni after-hour. La caduta del marketplace, peraltro, sarebbe causata più che altro dalle problematiche fluttuazioni del valore del dollaro, il che avrebbe rallentato le entrate nel trimestre in questione senza per questo andare a minare ulteriormente la bontà del core business aziendale (già sotto pressione ormai da tempo.
PayPal è il brand che esce dal trimestre con maggior lustro: le entrate nette ammontano a 643 milioni di dollari, in crescita dell’11% rispetto all’anno precedente, su un volume totale di pagamenti a quota 15.86 miliardi (+10%). Gli utenti registrati al servizio sono ad oggi 73.1 milioni, in aumento del 22% rispetto all’omologo trimestre del 2008. La penetrazione in nuovi mercati e la promozione delle opportunità “Bill Me Later” sono i primi obiettivi che si pone il gruppo, così che tanto il marketplace quanto il sistema di pagamento possano giovarsi dell’arrivo di utenza nuova desiderosa di avventurarsi nelle compravendite online.
Skype chiude il trimestre con entrate nette per 153.2 milioni di dollari, in ascesa del 21% rispetto al 2008. Gli utenti attivati sono ormai 443.2 milioni, con quasi 40 milioni di nuovi utenti aggiuntisi soltanto negli ultimi tre mesi. Numeri a parte (in quanto confermanti semplicemente l’ottimo trend instauratosi ormai da tempo), per Skype la storia verrà scritta su di un altro piano: entro il 2010 è stato previsto uno spin-off che dovrebbe portare alla quotazione in borsa del servizio, a meno che qualche ignoto compratore non si faccia vivo prima rilevando l’unità da eBay venendo incontro alle esose richieste della proprietà.
eBay, Shopping.com, StubHub, Kijiji: i vari marketplace del gruppo hanno assommato 1.22 miliardi di dollari con un declino del 18%. L’impegno del gruppo nel migliorare l’interfaccia, i sistemi di compravendita e la fiducia tanto del compratore quanto del venditore sono i punti focali su cui eBay si sta concentrando con il forte intento di tornare ad investire in quello che è sempre stato il cuore pulsante dell’azienda.