John Donahoe lo ha detto fin dal giorno della sua presentazione come nuovo CEO di eBay (per l’ex Meg Whitman, peraltro, potrebbe aprirsi una carriera politica legata all’eventuale vittoria dei Repubblicani nella corsa alla Casa Bianca): il futuro del markeplace sarà caratterizzato da una nuova politica di gestione dei prezzi. Mentre il CEO ancora no ha il testimone in mano, il cambio è già ufficiale: a partire da fine febbraio negli USA e con estensione graduale successiva sugli altri mercati, eBay cambierà le tariffe per gli inserzionisti.
eBay, in verità, toglie da una parte per prendere dall’altra. Ma il tutto ha una logica equa e già premiata dai primi commenti. In pratica diminuirà sostanzialmente il prezzo delle inserzioni, ma aumenterà il dovuto ad eBay nel caso in cui la vendita sia andata a buon fine. Il taglio a monte è del 25/50%, l’aumento a valle è valutato nell’ordine del 67% (8.75% del controvalore della transazione sotto i 25 dollari, 3.5% per cifre superiori). Il complesso delle modifiche apportate favorirà rispetto al passato l’inserimento sul markeplace di oggetti di basso valore, promuovendo così il ritorno al bazar da parte di quanti lo avevano abbandonato dopo le recenti tendenze al rialzo dei costi di inserzione portati avanti negli anni passati.
«Siamo seri sulla volontà di fare di eBay un servizio più facile e sicuro»: Donahoe intende iniziare il proprio mandato con un rinnovato entusiasmo e le cordiali parole di Meg Whitman sono state la sua migliore presentazione. Il taglio dei costi di inserzione, però, non sono l’unica iniziativa intrapresa. eBay, infatti, intende introdurre maggior meritocrazia al proprio sistema di presentazione degli annunci premiando i venditori storici, quelli che descrivono meglio i propri oggetti e quelli che in generale mantengono una condotta più uniforme e favorevole agli acquirenti in cerca. Nel concreto, i negozi che vendono maggiormente e con il maggior tasso di soddisfazione per gli acquirenti vedranno i propri annunci comparire con maggior frequenza e nelle posizioni migliori, aumentandone pertanto l’esposizione e le possibilità di mercato. Inoltre, dettaglio tecnico interessante, la gallery degli oggetti in vendita diventa opzione gratuita. Varia altresì leggermente il sistema dei feedback e delle sospensioni.
Allo stesso tempo, raggiungere tali vantaggi per i venditori sarà più difficile: i requisiti si faranno d’ora innanzi più stringenti e diventare “PowerSeller” non sarà più cosa facile. Una volta raggiunto il traguardo, però, il vantaggio sarà duplice in quanto anche da parte di PayPal giungeranno condizioni di favore per i negozi abilitati, il che aumenterà i margini di profitto sulle vendite e l’interesse nel rimanere sul markeplace per continuare le proprie attività di vendite.
I cambiamenti in atto non sono poca cosa e rappresentano però soprattutto un cambio di direzione radicale molto importante. Se le prossime proiezioni finanziarie di eBay premieranno la scelta del CEO, il gruppo potrebbe essere sulla buona strada per il recupero della strada perduta dopo gli ultimi anni di difficoltà. Per il 2008, al momento, le note sono state infatti grigie con perdite a Wall Street nell’ordine del 18% (32% dai massimi dello scorso ottobre) ed una trimestrale buona ma senza outlook rosei per i prossimi mesi.