eBay esce da un periodo particolare: il gruppo è stato sulla cresta dell’onda per molto tempo nel momento in cui le acquisizioni di Skype e PayPal avevano rappresentato due promesse tanto importanti quanto poco assimilate dalla comunità degli investitori; i bilanci hanno però evidenziato un calo tendenziale nei margini di profitto del core business, il che ha portato al ribasso le azioni del gruppo ed ha convinto i piani alti del management ad intervenire; l’aumento dei costi nel rapporto con il bazar sembrava aver incrinato i rapporti con il pubblico, ed invece ha rilanciato l’azione.
Oggi eBay sta consolidando i cambiamenti apportati, sta integrando i suoi maggiori asset nel servizio e promette grandi novità per i prossimi mesi: «vedrete più cambiamenti nei prossimi 12 mesi sul nostro sito che non quanti ne avete probabilmente visti negli ultimi 3 o 4 anni». Parola di Meg Whitman, CEO del gruppo.
La prima piccola novità è stata introdotta silentemente negli ultimi giorni: Kijiji (“villaggio” in lingua Swahili) è il nuovo sito eBay introdotto sul mercato e potenzialmente in grado di sfidare direttamente il colosso Craiglist (già disponibile peraltro anche la versione italiana). eBay possiede il 25% di quest’ultimo gruppo, ma i margini di crescita sarebbero forti ed eBay sarebbe dunque pronta a sfidare addirittura se stessa pur di imporre il brand nel settore.
Buone notizie giungono invece da alcuni report che hanno indagato sul rapporto tra utenti e bazar: ben il 70% degli acquirenti sarebbe abbondantemente soddisfatto della macchina di acquisto adoperata. Veloce l’accesso agli oggetti acquistati, buona la rispondenza delle valutazioni della community con la realtà. Allo stesso tempo sarebbe tendenzialmente alta la possibilità di incorrere in prodotti contraffatti ed in venditori poco onesti. In quest’ultimo caso l’uso di PayPal sembra aver offerto maggiori margini di protezione, premiando così l’adozione del sistema di pagamento proprio del gruppo.
Ritornano, nel frattempo i giudizi di “buy” sulle azioni eBay. Da almeno un anno gli analisti si attendono che il titolo vada ad assumere una nuova valutazione di mercato, ma la costante crescita di PayPal e Skype è stata compensata nel tempo da alcuni dubbi sul sistema di vendite di eBay e nel computo generale la valutazione è rimasta sostanzialmente invariata: in forte calo rispetto a inizio 2006, in relativo recupero rispetto a 12 mesi fa, oggi il titolo si assesta sui 32 dollari.