Anche su eBay si potranno utilizzare monete fatte di bit. Questa l’indiscrezione che da qualche tempo gira per la Rete, basata su un brevetto pubblicato in dicembre che adopera gli stessi termini tecnologici di un bitcoin (token, checkout di pagamento tramite provider) senza però esserlo.
Il brevetto di eBay con licenza US patent application 20130339188 parla di un gift (dono) che l’utente eBay può utilizzare come prestito di pagamento. Gettoni regalo, si direbbe, ma con alcune caratteristiche in più che fanno pensare ovviamente al lavoro di PayPal, il sistema di pagamento in house di eBay, interessato a sviluppare questo settore senza però uscire dai propri confini.
Il BitCoin, infatti, è ormai una moneta tremendamente fluttuante, certamente lontana dall’affondare, ma con un prezzo per conio – considerando anche che la valuta non supererà i 21 milioni di esemplari, quando oggi ne circolano già più della metà – che renderebbe complicato mantenere il controllo delle transazioni e la sicurezza degli utenti.
L’idea forte del brevetto di eBay è che la sua moneta virtuale non necessita di registrazione e può essere utilizzata anche in altri ambiti e-commerce. Fin troppo facile intuire il desiderio della società californiana: coniare dentro il proprio mercato ed espandere all’esterno, cosa ovviamente assai migliore dell’opposto, anche perché la diffusione degli scambi e l’uso di questi gettoni sarebbero fondamentali per il successo dell’iniziativa.
La questione del criptocurrency
Le monete virtuali sono state un argomento piuttosto pruriginoso nell’ultimo anno, ma ancora c’è molta confusione. Lo stesso presidente di PayPal, David Marcus, si dice una fan di BitCoin e si è mostrato parecchio visionario quando ha cominciato a pensare ai pagamenti nello spazio, ma si è sempre rifiutato – non a torto – di definirla moneta:
Non credo sia una moneta. È una riserva di valore, un libro mastro distribuito.
L’alternativa pensata da PayPal per eBay si fonda proprio su questo principio: evitare di concorrere con Bitcoin, Dogecoin e simili (anche per non incorrere in possibili accuse di copiare protocolli tecnologici altrui) e tranquillizzare il consumatore con un meccanismo basato esclusivamente sull’acquisto, cercando di seguire più le orme di Amazon – che ha lanciato le sue monete un anno fa – che non quelle di Facebook, che con l’idea di Facebook Credits aveva per primo ragionato sui gettoni doni, abbandonandola però per scarse prospettive già due anni fa.
La differenza sostanziale, però, è che eBay sta lavorando a una carta dono versatile, non recintata. Funzionerà?