eBay ha venduto il 65% di Skype. Rumor confermati, quindi, ma con una importante variante: eBay ha infatti ceduto soltanto il 65% dell’intera proprietà, mantenendo così una forte posizione all’interno di uno dei servizi a più alto potenziale dell’intera Net Economy. La transazione avverrà per un controvalore di 1.9 miliardi di dollari.
La proiezione derivante dal prezzo del 65% del gruppo indica per Skype un valore teorico di 2.75 miliardi di dollari, cifra sostanzialmente al di sopra dei 2 miliardi indicati come possibili per una transazione al 100%. Così facendo, quindi, eBay sembra recuperare in parte il denaro perduto in seguito all’onerosa acquisizione del 2005. Quel che non sarà recuperabile, però, è il tempo: dopo 4 anni il gruppo non ha trovato la giusta direzione per il servizio ed ora è costretto a regalare maggior libertà d’azione al servizio per poterne ricavare finalmente il massimo profitto.
Ad acquisire Skype è una cordata di investitori facenti riferimento a nomi quali Index Ventures, Andreessen Horowitz e la Canada Pension Plan Investment Board: a parte quest’ultimo, pertanto, sono confermati i nomi già indicati nelle ore precedenti tra i possibili investitori: la Andreessen Horowitz porta in Skype Mark Andreessen, nato con Netscape e già membro del Board of Director eBay; la Index Ventures fa capo a Mike Volpi, in stretto contatto con Zennstrom e Friis tramite Joost (l’anti-Babelgum in salsa P2P mai decollato, che vede Zennstrom, Friis e Volpi sulla stessa barca ormai da mesi) e già attiva in investimenti importanti su brand quali OpenX, Last.fm, Netlog nonché la stessa Skype.
Andreessen è stato presumibilmente il cavallo di Troia dell’operazione, agendo all’interno del Board e tirando nell’affare investitori in grado di assicurare la cifra voluta da eBay. Mike Volpi è invece l’elemento di giunzione con Zennstrom e Friis (i titolari primi del gruppo Skype prima della miliardaria cessione ad eBay), i quali minacciano dall’esterno Skype paventando la possibilità di colpire al cuore la tecnologia VoIP tramite il controllo su parte del cuore P2P del servizio.
L’operazione dovrebbe concludersi entro il quarto trimestre dell’anno. La borsa ha reagito positivamente all’annuncio, ma senza eccessivi entusiasmi: il titolo balza immediatamente in attivo di 2 punti percentuali circa gravitando al momento appena sotto quota 23 dollari.