Si legge soprattutto sotto l’ombrellone oppure illuminati dai led dell’albero di Natale. Con le dovute eccezioni, sicuramente però le festività e le vacanze sono sempre state un periodo ideale per aprire qualche libro in più e riflettere, magari, sui grandi cambiamenti del mondo, dalla prospettiva di oggi oppure leggendo un classico. Oppure come regalo simbolico, un messaggio racchiuso in un libro o un ebook.
Saggistica
Non c’è dubbio che questo 2015 sarà l’anno ricordato per due eventi molto diversi fra di loro. Il primo è la libertà di matrimonio omosessuale in tutti gli Stati Uniti, un passo avanti importante nella storia del costume nel mondo occidentale, festeggiato anche su Facebook con un arcobaleno globale che fece molto discutere. Il secondo è purtroppo l’emersione prepotente di Daesh e della crisi siriana, con annesso terrorismo anche nel cuore dell’Europa. Due libri appena usciti, di firme prestigiose, possono aiutare a farsi un’idea non soggetta alle oscillazioni della cronaca.
Jihad, di Maurizio Molinari
Dopo una vita da inviato speciale, negli ultimi anni in medioriente, Maurizio Molinari è stato nominato pochi giorni fa nuovo direttore della Stampa. La sua esperienza sarà molto utile per raccontare il terrorismo e proprio in questi giorni è uscito
Jihad: Guerra all’Occidente, un saggio dove racconta la parabola di al-Baghdadi e disegna una mappa dettagliata del fenomeno del califfato. Nei novemila chilometri che separano Tangeri da Peshawar è presente una galassia di gruppi, organizzazioni, cellule e tribù rivali fra loro, ma accomunate dal predicare la jihad come forma di dominio sul prossimo. Un puzzle che finora è stato complicato raccontare per i mass media e purtroppo alcuni movimenti politici hanno suggerito il parallelo tra aspirazioni jiahadiste e immigrazione, contribuendo a ingenerare ancora più confusione. Molinari è una firma di qualità che prova a fare chiarezza. Indispensabile per capire cosa accadrà alle nostre vite nei prossimi anni.
L’amore rende liberi, di Dan Savage
Una statua della Libertà rosa shocking campeggia sulla copertina di un libro molto amato negli states. Anche molto chiacchierato. E siccome l’Italia è uno degli ultimi paesi a non avere ancora una legislazione sul riconoscimento delle coppie omosessuali, può essere utile leggere uno dei giornalisti di costume più amati al mondo, che nel suo ultimo libro,
American Savage. L’amore rende liberi si chiede cosa definisca una società libera. «Il rispetto della propria natura e delle proprie idee, siano esse politiche, religiose o esistenziali. Ma gli Stati Uniti, casa degli uomini liberi e delle opportunità, sono in grado di garantire questo pluralismo delle diversità?» Dan Savage affronta il tema della libertà ripercorrendo la sua storia personale e i suoi duelli ideologici con omofobi convinti, e sembra davvero di assistere a ciò che accadrebbe o sta già accadendo nell’Italia della legge promessa dal governo, e ancora rimandata, e delle “sentinelle in piedi”. Comunque la si pensi, una opinione vera e sensibile bisogna farsela prima di giudicare troppo frettolosamente e rigidamente.
Narrativa
Cosa distingue il tempo attuale? Il rifiuto o l’esaltazione della guerra, dello scontro? Ideologico, fisico? E fa paura il caos potenziale nel tentare di controllarlo, forse anche intervenendo in quello che accade dietro e dentro i nostri monitor o nelle chat degli smartphone. Spaventa, impressiona anche pensare agli enormi traffici, di armi, droga, petrolio, che governano scelte raccontate solo di rado. I libri, anche quando di fiction, aiutano a vedere con occhi diversi quel che abbiamo sempre davanti.
Il cartello, di Don Winslow
Sarà per i libri di Saviano o per il successo straordinario di Narcos, una delle serie cult di Netflix, ma non si era mai parlato tanto del mondo del grande traffico internazionale in un’ottica differente. Non si tratta più soltanto di buoni e cattivi, ma di geopolitica, denaro, di personaggi fuori dagli schemi. Per questa ragione un buon libro da scaricare nel proprio ereader è
Il cartello, dove l’autore di Savages – un capolavoro portato sul grande schermo da Oliver Stone – torna a raccontare della guerra della droga, partendo dalla figura inventata di Adán Barrera, capo del cartello della droga piú potente del mondo rinchiuso in un carcere di San Diego. Stile appassionante e veloce e personaggi a tutto tondo sono il suo marchio di fabbrica, ma dietro c’è una conoscenza inaudita dei “cartelli” e della mentalità criminale.
Non luogo a procedere, di Claudio Magris
In questo caso si chiede un piccolo sforzo, perché l’autore è di quelli da Nobel, ma con Magris ne vale la pena. Il suo nuovo romanzo,
Non luogo a procedere è stato già recensito come un capolavoro polifonico. In questo testo l’autore triestino si confronta con l’ossessione della guerra di ogni tempo e paese, mossa da un paradossale Museo della Guerra che consente, attraverso le sale e i personaggi, di parlare dei corpi bruciati di San Sabba, ma anche delle navi negriere, fino alla calce dei sepolcri di ieri e dell’altro ieri. Un argomento difficile, certo, non particolarmente natalizio, ma è Letteratura destinata a restare e in quest’epoca barbarica della storia è anche una fiaccola per ritrovare l’umanità.
I classici
Suggeriamo anche due classici della distopia letteraria,genere che mette tutti d’accordo: i più giovani e tutti coloro che cercano nei grandi libri del passato una spiegazione delle cose sbagliate del presente. Un titolo è quasi obbligato, si tratta di
La svastica sul Sole, l’orribile titolo italiano (l’originale è The Man in the High Castle) di una delle opere più celebrate di Philip Dick. Il motivo? Oltre ad essere un romanzo meraviglioso è anche diventato per la prima volta una serie televisiva in streaming, prodotta da Amazon. Un kolossal di cui si sta parlando molto negli Stati Uniti, sia per i mezzi adoperati che per la pubblicità clamorosa, che ha inondato di simboli nazisti persino la metropolitana di New York. Il libro infatti immagina un mondo alternativo dove la seconda guerra mondiale è stata vinta dalle forze dell’Asse invece che da Usa, Russia e Regno Unito. Negli anni sessanta di un mondo pacificato dall’arianesimo nazista, l’America è divisa in due parti, l’una asservita al Reich, l’altra ai Giapponesi. Sul resto del mondo incombe una realtà da incubo. Su questo libro sono stati versati fiumi di inchiostro, ancora oggi stupisce per modernità e l’inquietudine che sa provocare sulla base di un motto difficile da smentire: uno stato non è migliore di chi lo guida.
Un altro classico, ancora più vecchio eppure perfetto per questi tempi, quello di Edward M. Forster. Non molti conoscono e hanno letto
La macchina si ferma, opera scritta nel 1907 dall’autore di Passaggio in India, ed è una lettura destinata a scioccare chi non ha mai letto l’anti-utopia del primo novecento. È sufficiente accennare la trama: in un mondo abitato nei sotterranei da uomini rinchiusi nelle loro celle, isolati come in un alveare, una macchina governa tramite degli schermi che collegano istantaneamente chiunque creando relazioni sempre superficiali e convincendoli che non esista luogo diverso da raggiungere, né vita diversa da desiderare. Solo una persona, Kuno, se ne rende conto, emergendo dal sottosuolo:
Abbiamo creato la Macchina perché eseguisse il nostro volere, ma noi ora non riusciamo a farle eseguire il nostro volere. Ci ha privato del senso dello spazio e del senso del tatto, ha offuscato ogni rapporto umano e ha ridotto l’amore a un atto carnale, ha paralizzato i nostri corpi e la nostra volontà, e adesso ci costringe a venerarla.
I paralleli con Internet sono fin troppo ovvi, soprattutto nella descrizione delle relazioni mediate, dell’isolamento scambiato per conoscenza, dell’incorporeo che prende il sopravvento e incoraggia la desensibilizzazione. Insomma, un gran bel testo, poco noto, che magari si può regalare a qualche amico che sta troppo davanti al computer.
Innovazione
Quanti potrebbero essere i libri da mettere sotto l’albero (o in un Kindle) per questo Natale ispirandosi al tema dell’innovazione? Tanti, tantissimi, forse troppi. Ma come può un libro parlare di innovazione quando, per definizione, un testo scritto è lungo da produrre e immobile nel tempo, mentre i cambiamenti tecnologici si inseguono vorticosamente, sovrapponendosi e confondendo le acque giorno dopo giorno?
Tuttavia un titolo importante da consigliare c’è, perché parla di innovazione con una accezione più alta e completa, più vera e concreta: Lotta e sorridi.
Lotta e sorridi
Lotta e sorridi ha il pregio di mettere la tecnologia esattamente al proprio posto: si tratta di una storia di persone, di emozioni, di idee, nella quale l’innovazione è strumento per il perseguimento di importanti obiettivi. Il libro racconta una storia vera, che nelle ultime settimane ha vissuto una sorta di sequel con il capitolo Call4Brain. Firmata da Francesca Fedeli, è la testimonianza diretta dell’incredibile battaglia che due genitori stanno combattendo per il proprio figlio, Mario, colpito da ictus perinatale. Anche l’innovazione può farsi materia prima di una storia di speranza, poiché proprio l’innovazione può aiutare a guardare le cose da un punto di vista alternativo e più ambizioso.
L’innovazione non è solo tecnologia, ma è anche design, intuizione; è ricerca, è scienza. In Lotta e sorridi tutto ciò si intreccia e nel networking cerca la leva con cui raggiungere nuova conoscenza da aggiungere al bagaglio esperienziale disponibile.
Un libro da cui c’è tanto da imparare. Un libro che ti mette nudo in poche pagine, e da lì in poi ti riveste con abiti nuovi. Un libro che ti cambia prospettiva, perché ti mette inesorabilmente di fronte alla realtà e ti impone un confronto.
Il ricavato dalle vendite del libro supportano le attività dell’associazione Fightthestroke, «per un futuro migliore dei giovani sopravvissuti all’ictus». Lotta e sorridi è disponibile su Amazon sia come libro (
13.60 euro) che come ebook (
9.99 euro).