Internet è fragile, lo sappiamo bene, ma quanto è davvero fragile? Stando a quanto dichiarato da alcuni studiosi dell’università del Minnesota la grande rete potrebbe essere fatta crollare in maniera “relativamente facile”. Detta in maniera molto semplicistica, internet non è altro che un insieme di reti più piccole, messe in comunicazione tra loro e che ubbidiscono ad un insieme comune di regole. Se in qualche modo un nodo della rete va giù, i dati continuano a fluire prendendo un’altra direzione.
Ma se i nodi venissero bloccati in maniera selettiva e specifica, che accadrebbe? E proprio su questo concetto si basano i ricercatori dell’università del Minnesota. Secondo loro, agendo in maniera particolarmente selettiva, con un attacco simile al DDoS si potrebbe far croccare l’intera rete mondiale.
L’attacco definito “Coordinated Cross Plane Session Termination, o Cxpst“, deve essere assolutamente preciso, nel numero e nella scelta dei nodi da attaccare, perché se si attaccasse alla cieca, non si avrebbero effetti rilevanti.
Un attacco di questo genere, di fatto, paralizzerebbe i router che gestiscono i nodi, in quanto i router stessi non riuscirebbero più a gestire le variazioni di instradamento del traffico e dunque si bloccherebbero.
Ovviamente un attacco informatico del genere non può essere fatto da uno o due computer, ma da una nutrita serie di macchine.
Gli studiosi dell’università del Minnesota, stimano in 250.000 le macchine necessarie all’operazione, non poche certo, ma un numero ridicolo se comparato alla vastità della rete internet.
Inoltre queste macchine dovrebbero lavorare simultaneamente ed essere tutte controllate da remoto.
Insomma, la provocazione è più teorica che pratica, anche perché altri esperti informatici hanno sottolineato che anche riuscendoci, sarebbe quasi impensabile far crollare completamente la rete, anche se si verificherebbero non pochi problemi.