Ecco il backstage della BBC

L'azienda britannica scommette su un futuro roseo per l'informazione online e apre le porte a sviluppatori e creativi a caccia di nuove idee per i suoi siti.
Ecco il backstage della BBC
L'azienda britannica scommette su un futuro roseo per l'informazione online e apre le porte a sviluppatori e creativi a caccia di nuove idee per i suoi siti.

Parlando della recente Emerging Technology Conference organizzata da O’Reilly e dedicata al tema del Remix, avevo tessuto le lodi della BBC, della sua apertura all’innovazione. Avevo anche accennato ad una tendenza a mio parere irreversibile:
le sperimentazioni attualmente in atto ai margini dell’ecosistema informativo e tecnologico della rete internet non mancheranno di produrre effetti anche presso
soggetti che per storia e cultura hanno ben poco da spartire con lo spirito delle
rampanti startup attive nel settore del social software o del movimento
Open Source. Con l’esordio di BBC
Backstage il cerchio si chiude. Se un’istituzione dei media tradizionali di
quel calibro crea un sito che reca in home page lo slogan "Build what
you want using BBC content
", vuol dire che qualcosa sta cambiando davvero.

Backstage è insomma un’iniziativa importante, da seguire. La BBC ha
voluto in questo modo aprire le porte ai contributi esterni, alle idee
e alla creatività di sviluppatori, progettisti, geek di tutto il mondo
che vogliano proporre nuovi modi di usare e presentare i suoi contenuti. Si parte
da una versione beta. Una manciata di feed RSS, un po’ di prototipi,
una mailing
list. In arrivo quello che dovrebbe essere il piatto forte, un bel set
di API aperte
sul modello di quelle di Amazon
e Yahoo! di cui si parlava
in questo Focus. Un modello
è anche Flickr, il servizio
di condivisione di fotografie recentemente acquisito da Yahoo! e cresciuto enormemente
proprio grazie all’apertura del suo sistema. Come sottolinea James Boardwell, uno dei responsabili del progetto, la chiave di tutto
è che "oggi per fare innovazione non è necessario dover reinventare
ogni volta la ruota". Sono ormai maturi modelli di best practices,
linguaggi di scripting, approcci alla progettazione che facilitano e rendono molto
più rapido lo sviluppo di nuovi servizi e applicazioni. È vero.
Gli autori dei prototipi attualmente in mostra su backstage.bbc.co.uk non hanno
faticato molto a realizzarli. In certi casi è bastato attingere a qualcuno
dei servizi web di Yahoo!, del.icio.us,
Technorati o Wikipedia
per incrociare i loro dati con i contenuti di BBC News, proponendo così
nuovi
punti di vista, link
di approfondimento su siti esterni, ottenendo in tempo reale il feedback dalla
rete su un certo articolo.

Il gioco si può fare anche al contrario, ma rimane win-win. Se
BBC News potrebbe accogliere sulle sue pagine dati esterni, offrendo un valore
aggiunto ai suoi utenti, facilita e incoraggia al tempo stesso il ri-uso dei suoi
contenuti. Invision,
un’azienda che offre servizi integrati per la rete tra cui un’applicazione per
forum (PowerBoard),
ha pensato di realizzare un sistema
completamente automatico alimentato dai feed RSS della BBC. Per ogni nuova
notizia pubblicata viene creato nel forum un nuovo thread pronto ad accogliere
le discussioni degli utenti su quella notizia. Qualcuno ha colto al balzo e ha
messo in pratica l’idea sul suo forum
gestito con un’altra applicazione (phpBB).
La BBC ottiene visibilità e traffico, chi gestisce il forum lo mantiene
vivo e aggiornato senza fatica.

Vedremo i frutti che l’esperimento Backstage produrrà. Verificheremo
se qualcosa presente su quei prototipi passerà sul sito ufficiale. Intanto,
è ancora James Boardwell a segnalare, con tono enfatico, un elemento interessante.
In questo scenario, afferma, la tendenza all’interno di grandi organizzazioni
dei media come la BBC, almeno nell’online, può diventare quella di iniziare
a dare più spazio a tecnici e designer piuttosto che allo staff
editoriale. Sono i primi infatti "che sanno come manipolare e gestire le
infrastrutture digitali e un cambiamento guidato dai contenuti". Ricordate?
Si parlava di Remix. Il futuro dell’informazione online vedrà certamente
come protagonisti questi DJ in grado di elaborare creativamente i contenuti disponibili
in rete.

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